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Se entri ti svela tesori che non ti aspetti: questo gioiello (in Sicilia) merita più rispetto

Dall'esterno sembra modesto e invece al suo interno custodisce preziosissimi mosaici. Un tesoro ricco di storia che purtroppo non è valorizzato come dovrebbe

Salvatore Di Chiara
Ragioniere e appassionato di storia
  • 26 dicembre 2023

La Chiesa di San Nicolò Regale a Mazara del Vallo

L'ultima edizione de "Le Vie dei Tesori" è stata un successo. Anche la città di Mazara del Vallo ha ottenuto un risultato rilevante. Grazie all’apertura - in via speciale - della Chiesa di San Nicolò Regale, la qualità delle visite è cresciuta in modo esponenziale.

Il centro storico, da sempre, è uno dei luoghi ambiti dell’intero territorio trapanese. Le "viuzze" profumano di storia e architettura mescolandosi di epoche e dominazioni. Improvvisamente, durante una passeggiata (nel vecchio quartiere di San Giovanni) tra odori e colori, un piccolo impianto quadrato colpisce i curiosi e attenti visitatori.

Trattasi di una chiesa di epoca normanna costruita nel 1124 (alcune ipotesi attestano tra il 1130-1154). Il racconto si divide in due sezioni: caratteristiche dell’interno e ambiente esterno. L’impianto planimetrico a pianta centrica si compone di tre absidi e una cupola, impostata su un tamburo ampio e basso di forma cubica (qube).
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Secondo lo storico Pirro, la struttura è stata costruita sulle fondamenta del cenobio basiliano di Santa Maria delle Giummare. Una fonte attendibile ma non riconosciuta ampiamente dagli storici. Alcuni studiosi, non pochi, evidenziano la mancata data assegnata al monumento e l’attribuzione al Conte Ruggero.

A questa, come in tanti casi rilevati, è stato sollevato il problema di appartenenza dell’edificio ai basiliani o ai benedettini. Di fronte alle ipotesi più accreditate verso la prima soluzione, si frappone un’antica tradizione locale che attribuisce ai secondi la presenza in quel luogo.

Il turista, spinto dalle informazioni e recensioni di ogni tipo, si lascia "distrarre" e non percepisce i particolari. Infatti, solo in pochi riconoscono "a pelle" le similitudini con le chiese della S.S. Trinità di Castelvetrano e San Cataldo di Palermo.

Entrano in scena gli aspetti architettonici: un piccolo altare, quattro colonne centrali oltre a quelle incassate negli spigoli delle tre absidi e una pavimentazione di ispirazione islamica. Nel periodo borbonico e, precisamente tra il XVII e il XVIII secolo, la chiesa subì una trasformazione per adattarla ai “canoni” barocchi. A tal proposito, San Nicolò Regale divenne a pianta ottagonale con copertura a falde.

Nel tempo sono stati effettuati dei restauri per riportare la chiesa agli antichi fasti. Nel 1933, durante alcuni lavori nel basamento sottostante, vennero scoperte tracce di mosaici romani (circa 100 metri quadri) di tarda età imperiale. Presumibilmente facevano parte di un antico edificio signorile.

Ammirare lo splendido cervo in corsa tra decorazioni floreali è diventato “quasi” impossibile. I motivi sono riconducibili ai vetri sporchi, aperture a singhiozzo, scarsa valorizzazione e progetti irrealizzati. Tra attese vane e speranze disilluse, l’ambiente circostante regala degli “assaggi” intensi.

Il Mazaro, protagonista assoluto, dipinge la scia “maestra” tra le barche in attesa di salpare. I rumori sono incessanti e non lasciano spazio al silenzio che meriterebbe di ritagliarsi il suo posto. Il traffico “traccia” una linea di confine tra la religione e i colori del sacrificio e dei pescatori. Uno strano mix custodito in quelle stradine che raccontano tante storie.

San Nicolò Regale è uno dei tanti, tantissimi tesori che la Sicilia offre ai suoi turisti. Eppure, nonostante l’importanza, mancano i servizi adeguati ed efficienti. "Le Vie dei Tesori" ha rappresentato un primo grande (passo) appuntamento da riproporre con maggiore frequenza.
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