ITINERARI E LUOGHI
Rinasce dopo anni di abbandono: a Marsala c'è una (nuova) oasi verde tutta da visitare
Luminosa e barocca nei palazzi e nelle chiese, "impregnata" di mare, e famosa per le case vinicole storiche, la città aggiunge ora un altro prezioso luogo da visitare
Il "Fossato Punico" di Marsala
Un sito che rinasce a nuova vita, dopo che nei giorni scorsi l’intera area, con l'immobile “Villa Gaia”, concesso agli scout dell'Associazione Agesci, era stata oggetto di una corposa opera di pulizia e manutenzione straordinaria per essere resa fruibile in vista dei prossimi eventi che, a partire dalla bella stagione e dalla primavera inoltrata, l'Amministrazione comunale intende organizzare o patrocinare.
L'assessorato all'Ambiente ha, infatti, coordinato gli interventi che hanno riguardato sia gli spazi a verde che le zone cavernose, con notevole presenza di erbe infestanti e rifiuti.
Il sindaco, Massimo Grillo, soddisfatto, dichiara: «La riapertura al pubblico di questo polmone verde nel cuore della città, abbandonato da anni, è un'ottima notizia per cittadini e visitatori. Ho avuto rassicurazioni dagli scout dell'Agesci sulla loro piena collaborazione a renderlo fruibile e più accogliente, avviandovi diverse attività di aggregazione giovanile».
L'amministrazione Grillo ha concesso lo scorso anno al locale Gruppo Scout la struttura comunale dell’ex scuola materna “Villa Gaia”, che nel 2019 era stata gravemente danneggiata da un incendio e che la stessa Agesci intende ristrutturare.
I danni stimati allora sono stati di circa 8000 euro, tra tende, sacchi a pelo e materiale di vario genere, senza considerare i quelli arrecati all’edificio stesso: una somma ingente per un gruppo scout che, però, non si è arreso, lanciando un accorato appello e ricevendo l’aiuto delle famiglie, della chiesa Madre e delle associazioni, per il suo recupero.
La città di Marsala che sorge proprio sulle rovine di quella punica di Lilibeo, da cui deriva l’appellativo ‘Lilibetani’, intanto, ha fatto in tempo ad aderire alle “Giornate FAI” nello scorso fine settimana, offrendo delle visite al Fossato con ingresso proprio da via Anca Omodei.
Una zona al centro dell’attenzione nel tempo di tanti viaggiatori, che nel ‘700 e nell‘800 vi hanno dedicato attenzione. Per molti anni inespugnabile poiché, per la sua posizione geografica, fu necessario che si dotasse di sistemi di protezione possenti, tra cui mura, fossati, bastioni, baluardi e torri di avvistamento.
Nella città punica di Lilibeo, fondata dai Cartaginesi nel 396 a.C. dopo la distruzione della fenicia Mozia, in corrispondenza di un basso promontorio che non aveva alcuna protezione naturale verso la terraferma, fu scavato per la sua difesa un lungo, ampio e profondo fossato, al di sotto del quale passavano delle gallerie che consentivano agli assediati di sorprendere gli avversari alle spalle.
L'amministrazione comunale aveva chiesto negli anni scorsi all'assessorato regionale ai Beni Culturali e all'ente Parco archeologico di Lilybeo la gestione decennale del tratto del "Fossato punico" compreso tra il castello (ex carcere), corso Giovanni Amendola, via Pascasino, piazza Marconi e vicolo Infermeria: un'area di circa 3300 metri quadrati.
L’intenzione era proprio quella di farlo divenire un’oasi a verde fruibile da cittadini e turisti.
Per diverso tempo il Fossato punico è rimasto in stato di abbandono con una folta vegetazione spontanea e cumuli di rifiuti colonizzati da ratti. Il Comune aveva garantito, una volta ottenuta la gestione decennale dell'area, di provvedere alla pulizia straordinaria e alla bonifica per realizzare il giardino fruibile da adulti e bambini.
Oltre all'aspetto ricreativo, il dato importante su cui le istituzioni puntavano, era legato alla ricaduta culturale, dando così la possibilità alla comunità locale e ai visitatori di ammirare il Fossato punico e i resti di strutture di varie epoche, specchio di una storia che ha coinvolto, con alterne vicende, la città.
La Regione ha accolto la richiesta del Comune, che ha ottenuto la gestione dell’antico Fossato nel tratto compreso tra il castello federiciano (ex carcere), corso Giovanni Amendola, via Pascasino e piazza Marconi. Determinante l’opera di recupero dallo stato di abbandono, che ne aveva fatto un groviglio di vegetazione e rifiuti.
La Regione ha stanziato 300 mila euro da destinare al corposo intervento di bonifica, recupero e manutenzione, per la fruizione pubblica dell’area archeologica, che rappresenta parte dello straordinario patrimonio monumentale e artistico della città.
Conosciuta in tutto il mondo per il suo vino liquoroso e per la grande tradizione nella coltivazione e vinificazione, Marsala è una città ricca di storia e di fascino, che tra le principali attrazioni conserva certamente i frammenti di una lunga storia legata alle sue origini.
Luminosa e barocca nei palazzi e nelle chiese, "impregnata" di mare, e famosa nel mondo per le numerose case vinicole storiche che ne promuovono l’immagine diffondendone la conoscenza, e i sapori, da oggi Marsala aggiunge alla sua offerta culturale un altro luogo da visitare, che conserva testimonianze disseminate tra presente e passato.
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