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Qui si passeggia col naso all'insù tra colori accesi: il borgo da fiaba vicino a Palermo

Far apprezzare la bellezza è un modo per educare i piccoli che possono "vivere" l'arte senza annoiarsi troppo. Attimi di meraviglia da condividere con la famiglia

  • 1 gennaio 2023

Borgo Parrini

Borgo Parrini è un borgo rinato grazie all’intervento di un imprenditore locale. Dove prima sorgevano case abbandonate, oggi la luce e i colori scintillanti immergono chi lo visita in un luogo fiabesco.

Si passeggia tutto il tempo con il naso all’insù.

«Abituare i nostri bambini alla bellezza dei luoghi, all’arte, anche solo farli passeggiare per un luogo storico - dice la pedagogista Marianna Guerrazzi - rientra nella loro educazione e stimola il loro interesse. L’arte si apprende, la bellezza si apprezza, l’occhio ha bisogno di farne esperienza.

Talvolta una visita culturale può risultare noiosa per un bambino, perché percepita come poco interessante; trasformarla in una bella gita con tutta la famiglia può costituire invece un ottimo incentivo per vivere e imparare qualcosa di nuovo e interagente col contesto sociale, fatto di sapori e tradizioni, appunto culturale».

Le case ristrutturate con disegni di maioliche, ceramiche, terrecotte hanno arricchito il borgo, donandogli una veste che ricorda la Barcellona di Gaudì. A rendere speciali le case sono le frasi, le citazioni di poeti famosi; un vero e proprio laboratorio artistico-culturale a cielo aperto.
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«Il racconto dell’imprenditore Gaglio che è riuscito, grazie all’amore per l’arte, a far rifiorire Borgo Parrini, affrontando anche diverse difficoltà ma tenendo ferma alla mente la sua passione - racconta Marianna Guerrazzi - insegna ai nostri ragazzi ad essere tenaci e a perseguire i sogni, anche quelli improbabili. Questo messaggio è doveroso da parte di noi adulti nei confronti di ogni giovane mente».

Se avete bambini piccoli portatevi dietro la loro macchina fotografica, si possono trovare tanti spunti di osservazione utili: vasi di fiori, alberi di limoni, abitanti a quattro zampe. Per i più grandi questo borgo diviene invece un vero laboratorio per apprendere l’arte e la bellezza e il grande insegnamento della rinascita.

«Come afferma Edgar Morin - dice Marianna Guerrazzi - per pensare ad un futuro vivibile c’è bisogno di promuovere una conoscenza pertinente, cioè una conoscenza capace di cogliere i problemi globali. A tal proposito, è importante sottolineare che il recupero del territorio vicino non va inteso come una chiusura ma come la capacità di superare i pregiudizi, come un approfondimento e un radicamento verso il senso di appartenenza».
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