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Qui ci sono la "Rocca Leone" e la "Faccia di Vecchio": ti senti sulle Alpi ma sei in Sicilia

Si narra che qui ci sia un tesoro custodito in qualcuno dei numerosi anfratti. Nelle vicinanze inizia il sentiero rupestre che, per gli amanti del trekking, porta alla cima

Santo Forlì
Insegnante ed escursionista
  • 24 maggio 2023

Novara di Sicilia

C’è un comune del messinese Novara di Sicilia, inserito nel circuito dei borghi più belli d’Italia che è situato in una cornice naturalistica che ricorda quella alpina.

Ad un'ora di viaggio in automobile da Messina, prima in autostrada fino a Barcellona e poi proseguendo sulla strada statale si arriva a Novara di Sicilia, paese dell'interno inserito nel circuito dei borghi più belli d'Italia, che pur non essendo particolarmente elevato (650 m. s.l.m.) è situato in una cornice naturalistica che ricorda quella alpina.

Infatti l'ampio declivio su cui esso sorge, alla fine si verticalizza decisamente e culmina in grande stile con due elevazioni che si stagliano di netto: la Rocca Leone che assomiglia,appunto, al celebre felino in posizione accovacciata e soprattutto alta e imponente, la Rocca Salvatesta, soprannominata il "Cervino di Sicilia".

La si può raggiungere, volendo fare a piedi solo la via più breve, proseguendo in macchina per altri 10 km sulla stessa strada statale che attraversa Novara.
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Completato questo tragitto, l'automobile va parcheggiata nei pressi di un'area di sosta attrezzata in cui c'è una fontana e si vedono delle panchine in legno.

Da qui incomincia il sentiero in ascesa. Nel tratto iniziale esso è abbastanza accidentato dovendo proseguire in mezzo al pietrame con una specie di M rovesciata, dopo invece il viottolo diventa ampio e in terra battuta e si inoltra con una pendenza agevole.

Camminando si può ammirare il paesaggio intorno, il sottostante declivio su cui si elevano biancheggianti massi uno dei quali assomiglia alla testa di un cagnolino, altri assumono varie forme. Lungo il sentiero ci sono anche delle piccole orchidee selvatiche in mezzo a dei ciuffi d'erba.

Finalmente si arriva alla base della Rocca Salvatesta colma di pietrame caduto dalla stessa e ci sono pure i resti di antiche abitazioni.

Guardando attentamente questa gigantesca torre naturale, alta 1340 metri, che si eleva per un centinaio rispetto alla sua base, si può scorgere verso il basso "Faccia di vecchio" una sporgenza rocciosa antropomorfica che ha alimentato la leggenda della "Truvatura" un fantastico tesoro custodito in qualcuno dei numerosi anfratti o buche. Nelle vicinanze inizia il sentiero rupestre che porta sino in cima camminando.

Ciò risulta sorprendente a chi ha ammirato l'elevazione da lontano ed ha giudicato che era «roba per alpinisti con picconi, chiodi e funi».

È questa un'escursione certamente impegnativa ma comunque alla portata di una persona in buona forma fisica ed adeguatamente calzata, sono raccomandati scarponcini da trekking con il classico "carro armato".

Arrivati sulla sommità, a parte la soddisfazione di sentirsi alpinisti per essere pervenuti proprio sul cucuzzolo della torre, si scopre anche la comodità del luogo. Infatti vi è un lieve avvallamento al centro e bastioni rocciosi ai bordi, così che ci si può tranquillamente sporgere.

Sulla panoramicità del sito, è superfluo spendere parole. Si vedono le pareti di nuda roccia finire in strapiombo con spaventevoli precipizi, senza alcuna costruzione, alcuna presenza umana.

È un luogo dove si può godere una splendida sensazione di serenità e di isolamento. Di qui lo sguardo può spaziare per ampi e sterminati orizzonti con la vista del mare in lontananza che per un effetto ottico sembra più alto rispetto al bianco solco dell’alveo fluviale e sembra che possa traboccare.

C'è un immoto silenzio in cui ogni tanto, pare echeggiare un suono che si perde lontano. Laggiù le case del paese sembrano stringersi attorno al campanile quasi a chiedere consiglio a chi è più grande di loro.
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