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Quelle richieste di amicizia curiose: la sexy infermiera Sandrà è in realtà un Ivoriano

Non avete amici in comune, il suo profilo è vuoto ed è una giovane che si presenta come "Sandrà Mancarella, infermiera di Palermo": quando è così fatevi due domande

Balarm
La redazione
  • 21 febbraio 2019

Il profilo (falso) del truffatore

Premesso che il profilo pare sia stato chiuso, almeno per il momento, quello di Sandrà Mancarella non è una storia unica: decine di centinaia di giovani e bellissime ragazze che non esistono chiedono l'amicizia in giro per il social network di Zuckerberg.

Chi sono? Sono truffatori. In questo caso si tratta di un uomo proveniente dalla Costa d'Avorio ma ci sono donne e uomini seduti su poltrone in ogni parte del mondo che fanno la stessa identica cosa, trovando nella truffa l'espediente per vivere.

Chiedono l'amicizia, ti provocano, ti convincono a fare sesso in chat e poi ti minacciano di diffondere sul web video o screenshot in cui ci sei tu mezzo nudo (o mezza nuda) a meno che tu non acconsenta a fare un bonifico su qualche conto bancario intestato a nomi tipo "Marco Rossi" con residenza in Svezia.

La storia di Sandrà è stata riportata dal Secolo XIX e da La Stampa, raccontata in prima persona dalla vittima della truffa.

"Mi ha chiesto l’amicizia su Facebook. Tutto ciò che so di lei è la foto in cui si vede che è giovane e bella. Si presenta in privato: «Non ci conosciamo sono nuova da qui su Facebook e voglio fare nuova conoscenza se ti dà fastidio dimmi». Ho subito apprezzato lo spirito d’iniziativa, non mi permetto di inibirla. Incuriosito dalla sua ortografia le chiedo da dove viene".
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Lei scrive che si chiama Sandrà e che viene da Palermo ma al momenti si trova a Messina per lavoro.

Lui, trentenne di Como, inizia a chattare quando lei lo interrompe proponendo sesso virtuale in una videochiamata: soltanto che non appena si aziona la webcam viene fuori che Sandrà del video non è la stessa ragazza della foto profilo.

Un profilo tutto vuoto, come se si fosse appena iscritta, che senza amicizie in comune con te ti chiede l'amicizia e poi di chattare. Giù due domande avresti potuto pure fartele.

Ma andiamo avanti. Quest’altra ragazza è mezza nuda e chiede alla vittima di spogliarsi e di dare sostanzialmente e finalmente inizio al sesso virtuale.

È a questo punto che "il sogno si ferma e si trasforma in un incubo: l’infermierina sexy dall’immaginario anni Settanta non è una vera infermiera. Si prendeva gioco di me".

La sexy palermitana finta si rivela un truffatore che chiede soldi in cambio della discrezione: "Vuoi che mando a tuo amici vicino da te? famiglia a te? anche nella tua città attuale? quale vergogno se pubblico quello è questo che vuoi?".

E praticamente nessuno vuole che il triste filmato venga diffuso: padri di famiglia, professionisti, volti pubblici e quant'altro si sarebbero lasciati convincere ma non la nostra vittima che scrive "I truffatori fanno leva sulla vergogna. Ma c’è solo un piccolo problema: io non ne provo affatto".

Il video viene pubblicato tra i commenti di un post della vittima, sulla sua bacheca. Poi la richiesta: un pagamento tramite Western Union, indirizzato a Marco Milano, a Abidjan la capitale economica della Costa D’Avorio, codice fiscale 00225, per una somma di mille euro.

"Vai subito appena fatto il pagamento mandami la ricevuta del pagamento cosi chiudiamo questa storia del video".

Ma la vittima, trentenne senza figli a cui dare spiegazioni e forse anche divertito, ha atteso che Facebook sospendesse il video per la verifica.

Le storie dal Secolo XIX e da La Stampa con le fotografie delle conversazioni tra la vittima e "Sandrà".
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