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Quando gli "ultimi" possono essere primi: Caltanissetta lancia la sua rinascita così

Il Comune al centro della Sicilia è riuscita a contenere l'emergenza Covid e a organizzare misure utili per i cittadini: adesso si lavora alle nuove prospettive

  • 28 aprile 2020

Una vista di Caltanissetta

È stata considerata l’ultima provincia d’Italia, ora Caltanissetta si prepara alla rinascita. Anche Caltanissetta si è trovata a fronteggiare il problema “Coronavirus”. Ad oggi il numero dei contagiati è esiguo seppur importante. Da una parte è stata fondamentale la stretta collaborazione tra Roberto Gambino, sindaco della città, e Alessandro Caltagirone, direttore generale dell’Asp di Caltanissetta: un lavoro concreto, fatto di continue chiamate e ricerche per mettere subito in quarantena tutte le persone che sono entrate in contatto con i primi due contagiati, al fine di contenere al massimo il virus.

Dall’altra parte, altra scelta importante e doverosa è stata mettere in quarantena giunta, consiglieri e tutto il personale del comune, che fino ad oggi lavora in smart working. Le misure adottate nel capoluogo nisseno sono state ottime, per numero di contagiati e guarigioni. La città si può ritenere fortunata anche perché il virus è arrivato circa un mese dopo rispetto alle regioni più colpite, quindi l’organizzazione è stata maggiore.
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Quotidiane sono state le dirette del sindaco sulla sua pagina Facebook per invitare tutti i cittadini a rimanere a casa e limitare gli spostamenti. Nei giorni di festa i controlli in città sono stati rafforzati: forze dell’ordine, elicottero e drone in servizio per garantire la salute dei nisseni.

La solidarietà e il senso di comunità di questi giorni sono stati eccezionali. Il lavoro del Comune, della Caritas, della Croce Rossa e di tante associazioni, come Etnos, è stato un modello per tutto il paese. Infatti, il Comune di Caltanissetta è stato uno dei primi a concedere il buono spesa alle famiglie bisognose.

Adesso si pensa alla ripartenza. Come già preannunciato dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, la ripartenza sarà lenta. È questa una scelta prevedibile e prudente per continuare la difesa dell’intera nazione dal Covid-19.
A Caltanissetta la “fase 2” prende il nome di “rigenerazione”, che non significa ripartenza, poiché alla città ultima provincia in classifica nazionale non serve ripartire dal punto in cui si è fermata prima del virus, ma rigenerarsi. La città, dunque, deve rinascere.

I suggerimenti delle singole categorie e dei sindacati, le dinamiche già pensate e le idee nuove sono la base di partenza per la rigenerazione.

Hanno avuto, pertanto, inizio i primi incontri per via telematica tra giunta comunale e stakeholders per delineare delle linee guida utili alla ripartenza. Questa fase di programmazione prevede un ricco programma che prende in considerazione anche un incontro fattivo con i due esponenti nisseni al governo, il Viceministro alle Infrastrutture, Giancarlo Cancelleri, e il Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Giuseppe Provenzano.

Caltanissetta sta facendo squadra nonostante le difficoltà e l’impegno da parte di tutti è davvero grande. Molte sono le attività già colpite a livello economico e sicuramente avranno difficoltà anche dopo a causa delle misure di distanziamento. Il comune ha già messo in atto delle soluzioni per aiutare i cittadini, rinunciando alla tassa sul suolo pubblico e vi rinuncerà anche con le aperture delle attività, ha rinunciato alla tassa sulle strisce blu, alla tassa sulla pubblicità e alla tari, i cui pagamenti sono stati posticipati.

Per contrastare le infiltrazioni mafiose e mettere al riparo dagli usurai le attività nissene, a breve verrà attivato un servizio che in collaborazione con il Suap comunicherà alla Prefettura i dati dei passaggi societari.

Il Comune di Caltanissetta, inoltre, grazie al decreto Cura Comuni, richiesto dal Movimento 5 Stelle e sottoscritto dal Viceministro dell'Economia e delle Finanze Laura Castelli, chiederà la liquidità per le casse comunali e porrà maggiore attenzione ai finanziamenti veloci previsti per ristorazione, pub, bar e turismo.

Per quanto riguarda i fondi stanziati dalla Regione, serviranno per il settore alimentare e per le bollette, ma non per il rilancio della città, così il Comune, che ha già rinunciato alle manifestazioni religiose e culturali in città, ha previsto un capitolo di riserva, che contiene dei fondi comunali utili per la rigenerazione e che verrà discusso in sede di consiglio comunale il 7 maggio.

Nel frattempo si pensa anche al marketing territoriale con la realizzazione di un marchio per “vendere” la città di Caltanissetta e alla cura dell’ambiente, tematica che rientra nel progetto “Agenda Urbana”. La rigenerazione, infatti, deve partire da un ambiente pulito.

Inoltre, proprio in questi giorni è partito il progetto “Caltanissetta c’è. Cultura” a cura dell’Assessorato alla Cultura in collaborazione con la Soprintendenza, il Museo Diocesano, il Parco Archeologico di Gela e le associazioni culturali della città. La Biblioteca Comunale “L. Scarabelli” sarà, attraverso la pagina Facebook, un luogo di aggregazione virtuale, un luogo di scambio culturale.

Caltanissetta, dunque, si prepara ad una rigenerazione totale.
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