STORIE
Prende la plastica e crea opere d'arte (marine): l'ingegno di un'artista palermitana
L’opera è attualmente esposta a Cerda presso lo Spazio Volante nell’ex isola ecologica ed è realizzata con plastica riciclata, ricavata dalle sue bottiglie di acqua
Una sorta di "taxi marino", in grado di creare altri micro habitat. Sulla terraferma, però, il mammifero è portavoce di un messaggio specifico: l’importanza del riciclare. In questo caso, la plastica, che, per l’artista Antonella Cirrito, può diventare una vera e proprio opera d’arte.
Nasce, così, la scultura "Balena", protagonista del progetto "Immersioni": «Nasce dal mio desiderio di ispirare le persone ad un nuovo atteggiamento mentale nel riutilizzare la plastica», spiega Antonella Cirrito.
L’opera, attualmente, esposta, a Cerda, presso lo Spazio Volante, nell’ex isola ecologica, è realizzata con plastica riciclata ricavata da bottiglie di acqua dell’utilizzo quotidiano di Antonella, ma sono, soprattutto, donate dalla comunità e dalle associazioni che la sostengono.
Ad oggi, Balena ha già percorso ben 500 chilometri, facendo tappa a Termini Imerese, Marsala e, adesso, a Cerda. A ottobre, invece, "nuoterà" sino a Palermo, in un progetto dove saranno coinvolte anche le scuole: «Vorrei che percorresse molti più chilometri – racconta l’artista -. Mi piace pensare che, come le balene, durante i loro viaggi, sono solite trasportare altre creature, sul proprio corpo, creando nuovi micro habitat, anche la mia Balena sta, in un certo senso, portando con sé un carico sociale importante».
Sin da bambina, Antonella giocava con la plastica, trovandovi un riuso creativo: un atteggiamento che ha innato e che, da adulta, sente l'esigenza di trasmettere alla comunità.
“Balena”, però, non è, di certo, da sola: «Oltre a lei, la prima opera con la plastica delle bottiglie è stata Bozzolo, una sfera perfetta che protegge una vita e la fa rinascere – racconta l’artista -. Seguiranno le meduse, un gruppo di otto pezzi che, nello specifico, provengono da un mio sogno ricorrente: l'acqua.
Dal mio limpido sogno nasce l'associazione con questo essere fluttuante che è costituito dal 98% di acqua. Documentandomi, infatti, ho scoperto che le meduse, pur non avendo un cervello, sono in grado di entrare in uno stato simile al sonno.
Poi, sono arrivate le tartarughe, un simbolo, che come ben sappiamo, in Sicilia, vengono sterminate e soffocate dai rifiuti presenti nel mare. Ho creato anche altri animali, come i fenicotteri e una piovra. Tutte queste opere sono state realizzate con la stessa tecnica dell'intreccio delle strisce di plastica riciclata».
Il lavoro artistico di Antonella Cirrito nasce dall' infanzia, quando dai rifiuti che circondavano il suo quartiere, a Cerda, in contrada Malluta, imbastiva un vero e proprio teatrino. Ma tutto ciò coincide con lo stretto legame nei confronti della natura che le ha trasmesso il padre, ex operaio della Fiat ma con la passione per la propria terra.
Dopo la laurea in Scultura all' Accademia di belle Arti di Palermo, nascono i suoi primi giardini presso i cantieri culturali della Zisa. Oltre a questo, da anni, si prende cura del suo giardino personale, dove le piante del padre continuano a vivere insieme alle sue.
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