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Pippo Baudo fu il primo a premiarlo: chi è il marsalese che imita i vip in giro per l'Europa

Lui è Alessandro Gandolfo e ha iniziato molto presto la carriera di imitatore e cabarettista, conquistando pubblici numerosi in giro per la Sicilia e anche all'estero

Jana Cardinale
Giornalista
  • 25 aprile 2021

Alessandro Gandolfo

Si è sempre esibito con uno stile sobrio, efficace, pulito. Ed esilarante in modo naturale. Uno humor che si è affrancato da eccessi linguistici estranei al suo mondo, e che regala divertimento pieno con la semplicità di espressioni comuni, legate alla realtà che ci cammina accanto.

Così ha conquistato pubblici numerosi e variegati, prima a Marsala, la sua città, poi in provincia, in giro per la Sicilia e infine anche fuori dall’Italia, dove prima della pandemia che ha sovvertito le sorti di ciascuno, ha portato tutto il calore di una comicità scritta con il cuore.

Alessandro Gandolfo ha iniziato molto presto la carriera di imitatore e cabarettista, e all’età di 16 anni è stato premiato al Festival Lilybeum presentato da Pippo Baudo.

Ha affinato la sua tecnica nei villaggi Valtur, dove ha svolto una saltuaria attività di animatore, e dopo aver conquistato il Premio Nazionale “Fiori di Sicilia”, ha inanellato una serie di apparizioni televisive nella trasmissione ‘Insieme’ di Antenna Sicilia condotta da Salvo La Rosa.
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Ha ricevuto il premio “Il sorriso come filosofia di vita” da Pippo Franco, e nel 2001 ha fatto il suo ingresso nella compagnia di cabaret diretta da Giovanni Nanfa, replicando per almeno 150 volte al Teatro “Al Convento” di Palermo e nelle più importanti piazze siciliane.

Da solista, nella qualità di imitatore e intrattenitore, è da anni molto richiesto.

All’attenzione nazionale si è imposto come finalista nella trasmissione "Sì sì è proprio lui" condotta su Rai uno da Luisa Corna. Negli ultimi anni si è esibito spesso anche in Germania, con l'obiettivo costante di donare un sorriso, un momento di svago e leggerezza, alle persone a casa.

E proprio a tutti i suoi fedeli fan, costretti allo stop su tutti i fronti e a qualunque attività normalmente li riguardasse, ha continuato a rivolgersi con l’arrivo e il perdurare del Coronavirus, dispensando quei momenti di spensieratezza tanto desiderati.

Lo scorso anno, esattamente nel mese di marzo, ha deciso di registrare un video nella sua abitazione: una parodia de "L'Italiano" di Toto Cutugno, cantata nei panni di Adriano Celentano (suo cavallo di battaglia nelle imitazioni dei vip).

Un brano dal testo riadattato alla situazione attuale al contesto dell'Italia e della Sicilia ai tempi del Covid, con lo scopo ‘pedagogico’ di consigliare fermamente a tutti di restare in casa.

Un video postato sulla sua pagina Facebook che ha riscosso tantissimo successo, con condivisioni anche fuori dall'Italia, soprattutto nell'Est Europa, e giunto dopo qualche settimana a più di due milioni e trecento mila visualizzazioni e un bilancio di oltre sessanta mila condivisioni.

Cogliendo gli umori, lo smarrimento, spesso il disappunto e molto più spesso il bisogno di comprendere manifestato dagli italiani riguardo al dilagare virus e alle sue ‘violente’ restrizioni, ha deciso di orientare ogni sua esibizione al tema, affidando al suo personaggio di punta, “Gancitano” - uomo medio più o meno vessato dalla società e con una propria idea delle istituzioni e della loro strana autorevolezza - le conversazioni prima con l’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e adesso con l’attuale presidente, Mario Draghi, (Signor ‘Drago’, per l’occasione).

E allora via a riflessioni dettate dal sentire comune che, sotto forma di battute, rappresentano il malcontento vissuto dalla gente comune per le decisioni inflitte dai piani alti, spesso lontane dalle esigenze legate alla quotidianità delle persone.

Un sarcasmo elegante, pacato, che consacra Alessandro Gandolfo ad artista dalla grande capacità di ascolto e fine comunicatore, in grado di restituire in sorrisi gran parte dell’amarezza vissuta con obbedienza e rassegnazione.

Perché lo spirito, come l’amore per i siciliani, e la Sicilia, è un dono che va condiviso, per resistere ad ogni momento complicato e duro.
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