Palermo sconvolta da un altro pestaggio si riunisce in piazza: "bisogna dialogare"
Dopo la brutale aggressione di un cittadino tedesco il consiglio di prima circoscrizione esce dai palazzi e viene convocato in piazza: tutti i cittadini vanno coinvolti

Una passeggiata all'alba di Buongiorno Notte ai Quattro Canti di Palermo (foto di Giuseppe Mazzola)
Per questo è stato brutalmente aggredito dal giovane, rivelatosi poi il figlio dell'automobilista "rimproverata".
Mentre il consiglio della Prima circoscrizione ha deciso di affrontare il caso scendendo in strada e aprendo un dialogo con tutti i cittadini (sabato 9 novembre alle 10.30 a villa Garibaldi in piazza Marina) si riflette sui cambiamenti di Palermo avvenuti negli utlimi anni.
L'aggressione si è consumata alle 21.30 mentre ad assistere all'aggressione c'erano la compagna e la figlia di dieci anni dell'aggredito.
La vittima è un giornalista tedesco di 48 anni che lavora al Goethe Institut di Palermo ed è anche un cittadino modello: «In questi anni ho avuto modo di conoscerlo - racconta Massimo Castiglia, presidente della prima circoscrizione - perché ha spesso contribuito con segnalazioni e consigli a migliorare la vivibilità del proprio quartiere che ama moltissimo: la Kalsa».
«Le profonde trasformazioni avvenute in questo quartiere nell’ultimo ventennio - aggiunge Castiglia - a partire dalla ristrutturazione dei palazzi, passando per le pedonalizzazioni fino all'avvento della Ztl, hanno radicalmente mutato il volto del quartiere e la sua popolazione, creando contraddizioni e complessità che non vanno sottovalutate e che necessitano di investimenti culturali e sociali per non lasciare sola la comunità che vive e abita alla Kalsa».
Per questo motivo, il Consiglio della Prima Circoscrizione: «credendo fortemente nella partecipazione dei cittadini ai processi decisionali - continua - che riguardano l’Amministrazione pubblica di questa città, vuole discutere e affrontare insieme alla città tutta, quanto accaduto per un confronto pubblico sulle proposte per il rilancio del dialogo tra i cittadini che abitano questa area importante del Centro Storico di Palermo».
«Siamo fermamente convinti - conclude Castiglia - che per abbattere la violenza sia necessario respingere la cultura della sopraffazione, costruendo spazi di comunità e condivisione che rendano la città un posto migliore dove vivere insieme».
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÚ LETTI
-
STORIA E TRADIZIONI
In Sicilia solo un'altra parola vale quanto questa: perché un "suca" è per sempre