MOBILITÀ
Palermo aspetta da 20 anni: una soluzione per l'incrocio "killer" di viale Regione
Gli ingegneri e gli esperti di "Palermo in Progress" hanno fatto una proposta in attesa del sottopasso più volte finanziato ma mai realizzato. Ecco di cosa si tratta
Il progetto del sovrappasso Perpignano proposto da "Palermo in Progress" (foto gentilmente concessa da "In Progress")
Lavori per i quali, almeno ad oggi, ci sono i soldi solo per aggiornare il progetto ma non ancora quelli per realizzarlo (che avevamo ma sono andati persi a causa del fallimento dell'azienda che avrebbe dovuto realizzarli), come abbiamo raccontato in un nostro articolo di approfondimento. Altri fondi erano stati trovati nell'ambito del "Patto di Palermo" (anno 2016), ma sono andati perduti per via dei ritardi nella progettazione.
Nel frattempo, purtroppo, l'incrocio è stato teatro di tragici incidenti stradali: oltre l'ultimo in ordine di tempo (avvenuto domenica 3 novembre), quattro anni fa a perdere la vita è stato il diciassettenne Agostino Cardovino, anche lui travolto da un'auto nello stesso incrocio.
Dopo una convenzione stipulata l'anno scorso tra Comune e Anas, è quest'ultima a occuparsi dei lavori. A febbraio di quest'anno sono iniziati i rilievi per aggiornare il progetto ma resta sempre da sciogliere il nodo risorse per eseguire i lavori. Insomma, sembra tutto ancora fermo al punto di partenza.
Così c'è chi ha avanzato una proposta che potrebbe essere una soluzione temporanea e di certo più veloce, per rendere l'attraversamento pedonale più sicuro: la realizzazione di un sovrappasso pedonale. Ad avanzarla sono gli esperti di "Palermo in Progress", blog specializzato in tema di mobilità, alla cui redazione collaborano ingegneri ed esperti di mobilità appunto.
«Una struttura leggera adatta ad un’opera provvisoria, da realizzare in breve tempo, anche un paio di mesi - spiega l'ingegnere Roberto Di Maria, autore del blog - da smontare successivamente, quando finalmente verrà realizzato il sottopasso previsto. Un paio di mesi, non di più ci vorrebbe per realizzarlo».
Una struttura che potrebbe ricordare quella dei tre già realizzati lungo la circonvallazione, purtroppo lontano da questo incrocio» scrive sul blog Roberto Palermo.
Per capire come potrebbe essere realizzato il sovrappasso vi invitiamo a cliccare qui per vedere l'immagine (gentilmente concessaci da Palermo in Progress).
«Nella figura di copertina, in azzurro vediamo l’opera di scavalcamento, che dovrebbe essere semplice, con due campate in struttura reticolare in travi d’acciaio - spiega sempre Roberto Palermo -. In giallo gli accessi: anch’essi realizzati con travi portanti in acciaio, da montare sul posto sulle fondazioni, che sarebbero l’unica parte in cemento armato, non visibile, dell’opera. Anche i pilastri di sostegno della struttura di scavalcamento sarebbero in acciaio su plinti e pali di fondazione.
Un plinto sarebbe realizzato all’altezza dello spartitraffico come appoggio per le due campate, che sarebbero lunghe circa 60 metri ciascuna. L’accesso potrebbe essere favorito, per le persone a mobilità limitata, da montascale, ma si può pensare anche all’installazione di ascensori».
«Tuttavia - prosegue -, sulla nostra ipotesi di provvisorietà di questa struttura, abbiamo fatto un’attenta valutazione, e abbiamo concluso che essa potrebbe anche assumere carattere definitivo. Infatti, dopo la tanto attesa realizzazione del sottopasso definitivo, i pedoni dovranno comunque attraversare le due careggiate laterali ma soprattutto i binari tranviari, da entrambi i lati, per passare da una parte all’altra del quartiere in piena sicurezza».
"In Progress" si dice disponibile a collaborare col Comune e Anas. «Ancora una volta, alla protesta uniamo la proposta. E se al Comune hanno bisogno di una mano, noi non solo siamo disponibili, ma cominciamo a dargliela già da subito. Continueremo a farlo, anche con veri e propri elaborati progettuali».
Nel frattempo per il sottopasso non ci resta che aspettare (e sperare). Come spiega Adriano Varrica deputato regionale M5s, che si è occupato di quest'opera sin dal suo insediamento: «Tempistiche non ce ne possono essere per un semplice motivo: quello che è stato chiesto al Comune è il reperimento dei fondi. ANAS ha la disponibilità delle risorse solo per la progettazione. Finita questa fase, a quel punto mancherebbero i soldi per appaltare i lavori. Ci vuole la volontà di reperire i fondi anche a livello nazionale per continuare coi lavori, un po' come avvenuto con il ponte Corleone».
«Nei prossimi giorni - conclude Varrica - avrò un'interlocuzione con Anas per avere notizie sull'aggiornamento della progettazione esecutiva e capire, se ci sono nuove sul fronte risorse». Insomma, è ancora tutto in divenire.
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