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Noi ragazze della curva: a Palermo il tifo allo stadio si veste sempre più di "rosa... nero"

Le donne di Palermo amano il calcio e sono forse più vicine degli uomini alla squadra proprio nei momenti di difficoltà o nel nuovo percorso verso la possibile serie A

  • 19 febbraio 2020

Alcune donne allo stadio Renzo Barbera

“Perché, perché, la domenica mi lasci sempre sola per andare a vedere la partita di pallone. Perché, perché una volta non ci porti anche me…", cantava Rita Pavone negli anni ‘60, implorando il fidanzato di portare anche lei allo stadio, se non altro per assicurarsi che lui andasse davvero a vedere la partita o se era solo una scusa…

Dopo 60 anni - per fortuna - noi donne non imploriamo nessuno, allo stadio ci andiamo autonomamente, col fidanzato o senza. Con le amiche, le figlie, le nipoti e anche le sorelle. A metà strada tra groupie e ultras, la quota rosa sugli spalti di tutto il mondo è in costante crescita e in particolare al Renzo Barbera è più Rosa (Nero) che mai.

Anche - e soprattutto - nelle difficoltà. Come quest’anno, in cui si è ripartiti da zero, dalla serie D, con una società e una squadra nuove di zecca. Ma la tifoseria del Palermo resta da serie A, in casa o in trasferta, sempre a fianco della squadra.
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Una categoria penalizzante e frustrante la D, ma da record fin dall’inizio, a cominciare dalla campagna abbonamenti senza pari per le società dilettantistiche: 10.446 abbonati, di cui 1.104 donne, e una presenza media di 15.000 spettatori quando si gioca in casa. Lo stadio palermitano è infatti il quindicesimo in Italia per affluenza di pubblico, più di qualsiasi altro club di serie C e B, ma anche più di sei squadre della massima serie.

Quello del calcio è un ambiente maschile per antonomasia, fatto principalmente di uomini e per gli uomini; per le donne è una sfida ai preconcetti e ai limiti, ma quando si parla di tifoseria si va oltre ogni limitazione, oltre il tecnicismo, la comprensione di un fallo subito o l’individuazione di un fuorigioco, dalla nostra abbiamo la capacità di essere dedite, appassionate e innamorate tanto quanto, se non di più - degli uomini. La domenica allo stadio è un’iniezione di adrenalina, entusiasmo, sofferenza, felicità, pathos, trepidazione e sostegno incondizionato per le nostre Aquile.

La storia delle tifoserie femminili ha infatti radici lontane, come il Milan Club Stella di Saronno fondato nel 1971, le Donne Biancazzurre del Pescara nate nel 1977, le Galline Padovane e il Roma Club Aurora. Quasi tutti i club di serie A hanno una folta tifoseria rosa, per non parlare delle Nazionali, che durante i Mondiali vedono addirittura il 50% di donne sulla tifoseria totale.
Le percentuali si riducono quando parliamo di Serie D, tranne per il Palermo, che mantiene altissima la bandiera RosaNero.

Una tifoseria unita e complice, senza distinzione di categoria, genere ed età, fatta da bambine e bambini, ragazzine e ragazzini, donne e uomini, accomunati da un unico obiettivo: risalire verso la massima serie, passo dopo passo.

(Piccola parentesi, a proposito di calcio e donne, Palermo ha anche la sua squadra di calcio femminile, l’ASD Ludos, che difende con caparbietà il suo secondo posto in classifica, con performance di tutto rispetto; l’ultima vittoria la scorsa domenica contro la Roma XIV, finita 1 a 6 per le palermitane, per la prima volta seguita sui maxischermi del Barbera, in contemporanea alla sfida dei “maschietti” contro il Biancavilla, vinta 2 a 0 con gli splendidi goal di Andrea Silipo e Lorenzo Lucca.)

Prossimo appuntamento in casa il 1° marzo contro il Nola, ore 14:30, stadio Renzo Barbera, Donne siateCi!
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