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Mare caraibico e granita con vista sulle Eolie: Capo d'Orlando ispirò "Sapore di Sale"

Cibo e musica a parte, Capo d’Orlando è la città del mare e del sale: tra feste monumentali, ville, castelli e antiche leggende non potete non andare a visitarla

  • 29 luglio 2019

Una spiaggetta a Capo d'Orlando, in Sicilia

Secondo la leggenda, Capo d'Orlando fu così battezzata in onore del paladino Orlando, durante una crociata in Terra Santa. Sempre econdo la leggenda, è proprio sul monte della Madonna che sorveglia l’intero litorale, che il paladino costruì il suo castello e le annesse prigioni, delle quali ancora è possibile vedere qualche resto.

Tralasciando quello che Capo d’Orlando fu, adesso è tempo di vedere cosa è, in quanto rappresenta un esempio virtuoso di un’amministrazione attiva sul versante turistico, grazie alla bellezza del suo esteso litorale, i luoghi da visitare e la prelibatezza dei suoi cibi.

Partiamo proprio dal cibo. Capo d’Orlando è sicuramente la regina indiscussa della tipica granita siciliana da accompagnarsi alla brioches (rigorosamente con il "tuppo" o "cappello" che dir si voglia). Difficile scegliere il gusto della granita da accompagnare a questa soffice delizia.

Caffè, fragola e limone li troverete sicuramente, ma accanto a questi gusti tradizionali, gli orlandini si sono inventati specialità di ogni tipo, dalla pesca, all’anguria, dal pistacchio alla ricotta.
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Ma forse non tutti sanno che a Capo d’Orlando è possibile mangiare “le palle del presidente”. È al Bar Giulio infatti che potrete gustare dei morbidi babà con crema di limoncello, realizzati da Giulio in onore dell’amicizia intrattenuta, con l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Cibo a parte, Capo d’Orlando è la città del mare e del sale, così come testimonia il tormentone estivo, sempre attuale, realizzato da Gino Paoli nell’anno 1961: Sapore di sale.

"Qui il tempo è dei giorni che passano pigri" così descriveva Capo d’Orlando il cantautore, dopo un lungo soggiorno sul posto.

Il rettilineo litorale della città, evoca calma e romanticismo, grazie al sole, al mare, alla sabbia e alla splendida veduta delle isole Eolie che caratterizza questo scorcio di Sicilia. Il litorale inizia dalla fine del lungo mare nuovo, dal vecchio sindaco dedicato a Luciano Ligabue e si estende fino al faro per aprire le porte alla borgata di San Gregorio con il vecchio Borgo dei Pescatori, Villa Bagnoli e infine il Porto Nuovo, recentemente restaurato e diventato meta turistica d’eccellenza.

Non solo romanticismo ma anche attenzione al prossimo nei lidi di Capo d’Orlando. Con il sostegno del Rotary Club, per il terzo anno consecutivo, è presente il lido “No limits” interamente congegnato per i diversamente abili e munito di pedane, lettini, ombrelloni e docce appositamente concepite per i disabili. Basti pensare alla presenza delle così dette “Sedie Job”, munite di ruote galleggianti che permettono l’ingresso in acqua ai disabili.

A proposito di acqua, imperdibile per chi si dovesse trovare nei pressi di Capo d’Orlando durante la settimana di ferragosto, la processione della Madonna di Porto Salvo, anche detta “dei pescatori” che si tiene il 15 agosto.

È una delle feste più particolari della nostra isola, poiché la processione non avviene via terra, bensì via mare. Una grande barca dirige la processione con a bordo la madonnina, accompagnata dalla banda di musicanti, il sindaco ed il prete, seguita dalle altre imbarcazioni.

Per chi avesse invece voglia di un tuffo, questa volta nel passato, degna di nota è la visita alla Casa-museo Villa Piccolo, un tempo chiamata Villa Vina. Costruita alla fine del IX secolo, è stata la dimora dei fratelli Lucio, Casimiro e Agata, rispettivamente poeta, pittore e botanica insieme alla madre, la baronessa Teresa Mastrogiovanni Tasca Filangeri di Cutò.

La villa trasuda storia, arte e cultura. Le stanze sono tutte arredate come lo erano un tempo, rispecchiando i valori della famiglia Piccolo. La stanza più visitata e forse più celebre, è quella degli ospiti, poiché tra questi figurò, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, l'autore del Gattopardo e cugino di primo grado dei Piccolo. È proprio in questa stanza che sono state scritte alcune delle celebri pagine del romanzo Gattopardo. Fu proprio il cugino Lucio a spedire per la prima volta il romanzo alla Mondadori poi rifiutato, prima di essere infine pubblicato da Feltrinelli.

Infine, d’obbligo è la visita al simbolo di Capo d’Orlando, il monte della Madonna che affaccia sul mar Tirreno, ad un’altezza di 100 metri, con il Faro sottostante. Il panorama è mozzafiato, consentendo una vista a 360 gradi tra mare – si scorgono le isole Eolie – la montagna. È proprio su questo monte che si ci si imbatte nei resti del castello e del Santuario dedicata a Maria Santissima, patrona della città. All’interno del Santuario, vi sono due celebri dipinti di Gaspare Camarda: ‘L’adorazione dei pastori’ e ‘Il Crocefisso tra due monaci oranti’.

Tra uno spritz e l’altro rimbalzando tra i vari bar e lidi che animano la cittadina, se avete ancora del tempo, dirigetevi alle Terme di Bagnoli, nell’omonima borgata, dove io vi saranno dei mosaici policromi in pietra e marmo che decorano l’intera pavimentazione termale e al Castello Bastione, la cui funzione era quella di difendere le rigogliose piantagioni di “cannamela”, dalla quale si ricavava lo zucchero dall’attacco dei nemici.

Oggi il Castello e l’area circostante con annesso giardino, sono utilizzati per mostre e manifestazioni artistiche e culturali, offrendo una suggestiva scenografia per rappresentazioni teatrali.

Come ci andiamo? In auto da Palermo o da Messina tramite le autostrade E 90 e A 20/E90. In Treno da Palermo Centrale (e altre stazioni di fermata) e da Messina Centrale.
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