MUSICA
Wire, i paladini del punk sperimentale
I Wire nascono a Londra nel 1976 per volontà di Colin Newman (voce tastiere), Bruce Gilbert (chitarra), Graham Lewis (basso) e Robert Gotobed (batteria)
Eccoci giunti al secondo appuntamento del “Balarm Rock Festival”, inserito all'interno del “Palermo Kals'Art”, che dopo l’entusiasmante concerto dei Blonde Redhead a piazza Magione (lo scorso 12 luglio), torna ad animare l’estate palermitana, mercoledì 28 luglio al Deposito Sant’Erasmo (via Messina Marine), con il concerto degli inglesi Wire, formazione storica dedita al rock sperimentale in chiave punk, sin dal lontano 1976. Il gruppo inglese, in via del tutto eccezionale aprirà l’evento con una session di più di un’ora e mezza, e sarà seguito dalle esibizioni di due gruppi emergenti palermitani: i Sexymomo e i Laya. L’ingreasso alla serata costa 3 euro e il biglietto si può acquistare o al Box Office di Ricordi, in via Cavour 133 a Palermo (telefono 091.335566) oppure la sera stessa, un’ora prima dei concerti, al botteghino del Deposito Sant’Erasmo.
I Wire nascono a Londra nel lontano 1976 per volontà di Colin Newman (voce tastiere), Bruce Gilbert (chitarra), Graham Lewis (basso) e Robert Gotobed (batteria), che in piena esplosione del fenomeno punk, presero da quest'ultimo la concisione e l’isteria nell’eseguire i loro brani mentre al contempo guardavano affascinati al concetto di “decostruzione” musicale portato avanti da Brian Eno. Da questi presupposti traeva origine il loro percorso artistico, che sarebbe partito dal rock’n’roll brusco, minimale e tagliente del primo album “Pink Flag”(‘77), per poi approdare alla fascinosa commistione di post punk, avanguardia e psichedelia di “Chairs Missing” (’78) e dell’eccellente”154” (’79), considerato il capolavoro della band. Il gruppo, considerato con i suoi album la “chiave di volta” per il punk e la new wave, ebbe un periodo di crisi alla fine degli anni ’80, ma nel 2003, a più di quindici anni di distanza dall'ultima loro apparizione discografica, è ritornato con un nuovo album “Send” (2003), talmente fresco e dinamico che davvero è difficile pensare agli artefici come dei 50enni, ancorché “invecchiati bene”.
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