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Una Sicilia senza munnizza: proteste e provvedimenti
Con l'estate alle porte, torna l'emergenza immondizia in Sicilia e mentre la Rap prende provvedimenti last minute a Palermo, su tutto il territorio proseguono le proteste
Si sa, in Sicilia quello della munnizza è uno dei problemi rimasti irrisolti e per cui Palermo e il suo comprensorio vantano un primato di non poco conto, arrovellandosi sotto cumuli di rifiuti anche d'estate.
La Rap, società partecipata che si occupa della gestione dei rifiuti sul territorio palermitano, cerca di mettere fine a questa brutta storia prendendo alcuni provvedimenti: per tutta la stagione estiva e fino alla metà di settembre, le strade di Palermo, in particolare quelle delle borgate marinare, dovrebbero essere più pulite grazie al potenziamento del servizio con un turno di raccolta in più.
Mentre ancora proseguono le proteste per i disservizi in alcuni Comuni siciliani come Castellammare, Alcamo e Petrosino, il Ministero dell'Ambiente ha dato il via libera all'ordinanza regionale sulla gestione del sistema rifiuti in Sicilia, autorizzando la riapertura di alcune discariche.
L'ordinanza prevede anche la costruzione di alcuni inceneritori per lo smaltimento di 700 mila tonnellate di rifiuti l'anno in Sicilia e l'aumento della racconta differenziata.
Intanto, sulla questione rifiuti è intervenuto anche il Movimento 5 Stelle, presentando un'interpellanza parlamentare volta a chiedere la chiusura della discarica Valanghe d'Inverno e la bonifica discarica di Tiritì, nei comuni di Motta Sant’Anastasia e Misterbianco.
Pensare a una Sicilia senza munnizza è senza dubbio un po' azzardato visto che, come per la gestione di qualsiasi servizio sull'Isola, amministrazione e istituzioni attendono che si presenti una situazione di emergenza per prendere provvedimenti e non provvedono a creare piani per la risoluzione definitiva del problema.
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