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Un acquario a Palermo: vedremo acqua da tutte le parti
L'idea è quella di dare a Palermo un grande acquario all'avanguardia, ma il luogo non è ancora stato stabilito. Tra la Cala e Bandita, ecco il sogno di una nuova struttura
A Palermo noi siamo fatti così. Il pesce lo amiamo proprio: da bambini proviamo a catturarlo con le mani, da più grandi magari lo peschiamo, se siamo capaci di farlo lo cuciniamo con cura e senza dubbio lo mangiamo. Adesso, però, vogliamo anche guardarlo, grazie ad un acquario di grandi dimensioni che dovrebbe vedere la luce nei prossimi anni, il cui progetto è stato firmato dall'architetto Ettore Piras.
Si dovrebbe chiamare "Oceano Mediterraneo", e farebbe davvero vedere acqua da tutte le parti: la (grandissima) struttura dovrebbe essere trasparente da una parte, per far ammirare le vasche con gli animali, e specchiata dall'altra, per riflettere il mare. Sulla location, però, c'è ancora molto da dire e da discutere. C'è molto da pensare.
Tre grandi forse: forse verrà costruito al porticciolo della Bandita. Forse sostituirà il mercato ittico alla Cala. Forse, addirittura, guarderà Villa Igiea. Tanti se, tanti ma. Di sicuro c'è solo il prezzo: 50 milioni di euro.
Il tempo previsto per mettere in piedi "Oceano Mediterraneo" è di due anni, ma il timore che le tempistiche si allunghino diventa quasi una consapevolezza quando si tratta di interventi su Palermo. Intanto ci si chiede quale, tra le tre location, possa essere la migliore, visti i numeri da capogiro.
Si parla di oltre 4000 metri quadrati di verde, cui si aggiungono più di 1300 metri quadri per ristoranti e negozi; "Oceano Mediterraneo" dovrebbe inoltre contenere un delfinario di quasi 1000 metri quadrati e quattro grandi vasche che conterranno complessivamente 4 milioni di litri d'acqua, oltre ad una vasca molto grande dedicata al Mediterraneo, contenente 6 milioni di litri d'acqua.
E ancora, sono previsti circa 300 posti auto. E persino una funicolare che porterebbe settantacinque persone alla volta, direttamente collegata con Montepellegrino, nel caso si optasse per la Cala. Progetto esagerato? Probabilmente. Essere ambiziosi non guasta, ma solo quando le parole si trasformano in fatti.
Nell'interesse dei palermitani, che trarrebbero esclusivamente giovamento dall'ingresso di flussi consistenti di turismo e dalla possibilità di accedere a nuovi posti di lavoro in un centro che coniugherà il divertimento alla ricerca scientifica, avanziamo una sola richiesta: quella di far nascere "Oceano Mediterraneo" in un luogo ideale e in una posizione ben studiata, evitando le scelte a caso per la fretta e per la voglia di strafare.
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