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Turismo tra Ballarò e i Cappuccini: visite vintage e noir
Oltre ai monumenti più famosi e tradizionali, i passeggeri delle navi da crociera visitano il mercato storico di Ballarò e le macabre Catacombe dei Cappuccini
Dove vanno i turisti che sbarcano dalle navi da crociera nel porto di Palermo? Ebbene sì, a Ballarò e alle Catacombe dei Cappuccini, ma non solo, si confermano mete privilegiate il Palazzo dei Normanni, primo incontrastato, e poi la Cattedrale, il Teatro Massimo e il Politeama.
Tra le ragioni del successo di Ballarò c'è sicuramente la relativa vicinanza al mare perché la grande maggioranza dei viaggiatori tende comprensibilmente a non allontanarsi troppo dal porto.
Ad attrarre è sicuramente il fascino vintage del mercato, tra oggetti d'epoca e prodotti tipici: la sua natura verace e dinamica, coniugata (perché non ammetterlo?) alla sua fama non sempre positiva, ma di certo ampiamente diffusa grazie anche all'omonima trasmissione, ha dato vita a molte buone recensioni su internet.
Sarà anche perché, secondo molti, è proprio lì che si trovano i veri palermitani, che abbanniano e invitano i passanti a provare l'ottima merce, regalando, soprattutto agli stranieri, un'esperienza completamente diversa dal solito.
Questi e altri i risultati rilevati dallo studio di economia e gestione turistica riferito al 2014, condotto da un team composto dai ricercatori Stefano De Cantis e Mauro Ferrante dell'Università di Palermo, da Alon Kahani dell' Ateneo di Gerusalemme e Noam Shoval della Pittsburgh University, confermano i capisaldi dei percorsi monumentali di Palermo, come si è detto, Palazzo dei Normanni, Cattedrale, Teatro Massimo e Politeama.
Dalla ricerca effettuata sia con il metodo tradizionale del questionario, sia con l'ausilio dei dati forniti dai Gps dei crocieristi emerge anche che i più non si affidano alle guide locali, bensì al passaparola, a internet e alle guide cartacee.
Interessante anche il dato che riguarda gli spostamenti che avvengono generalmente con mezzi pubblici o attraverso i pullman turistici a due piani che non a caso includono buona parte degli itinerari classici.
Infine, un risultato non incoraggiante riguarda l'alta percentuale di turisti che dopo aver visitato e apprezzato Palermo non ritorna. Questo dovrebbe fare riflettere e spingere a un esame di coscienza perché, pur essendo la nostra città bellissima, ricca di storia, di folklore e di leccornie impareggiabili, pecca di superbia non offrendo un'accoglienza all'altezza di se stessa, con disservizi e contraddizioni che vanno dai cumuli di spazzatura, ai ritardi dei mezzi, alla poca professionalità e cortesia.
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