ARTE E ARCHITETTURA
Tino Signorini: la poesia del silenzio
Da una serie di nudi e volti di donna degli anni Sessanta, si passa ai silenzi degli oggetti e degli esseri evocanti una vita rimasta solo come traccia
La polvere della memoria e la trasfigurante ombra del ricordo si addensano come vapore sui vetri nelle immagini di Tino Signorini, artista nato a Tripoli nel 1933 ma trasferitosi in Sicilia da adolescente, protagonista della suggestiva mostra “Dove la notte cittadina scorre”, visitabile a Palermo fino al 10 novembre a Palazzo Branciforte (via Bara all'Olivella 2), sede istituzionale del Banco di Sicilia (ingresso gratuito dal lun. al ven. dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18; sab. dalle 10 alle 13, chiusura domenicale). L’esposizione, promossa dalla Provincia Regionale di Palermo, curata da Gaetano Bongiovanni e organizzata dall’associazione Otium, ripercorre, con più di centosettanta pezzi, tra oli, tecniche miste e opere grafiche, quarantadue anni di carriera di Signorini, dal 1962 a oggi, ricomponendo attraverso un affascinante mosaico un percorso coerente, omogeneo, dove, a distanza di anni o decenni, le storie, le emozioni, le frasi lasciate in sospeso sembrano continuare e rincorrersi in una tessitura di fili soffice e tenue come il segno e le cromie che compongono le scene, le nature morte, i paesaggi, gli interni domestici.
Numerose le citazioni dei linguaggi dell’avanguardia, come la presenza dei caratteri tipografici e la riproposizione del collage di matrice cubo-dadaista, che sembrano voler interferire con l’assoluto lirismo delle composizioni agendo per dissonanza, oppure, semplicemente, per lanciare labili tracce di messaggi e pensieri. In alcune opere possiamo rintracciare anche echi dell’impostazione postcubista dello spazio dato per masse di colore che evocano, ad esempio, paesaggi e composizioni a tasselli del pittore francese di origine russa Nicholas De Staël. Catalogo in mostra a cura di Gaetano Bongiovanni, con testi critici di Laura Romano, di Bruno Caruso e del curatore. L’allestimento è stato curato con la consulenza di Giulio Signorini.
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