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The Joe Martin Project, jazz internazionale all’Agricantus

L’incontro tra Joe Martin, Jorge Rossy, Mark Turner e Albert Sands avviene a New York, dove il giovane Martin, si reca alla ricerca della propria strada

  • 1 dicembre 2003

Grazie alla rassegna “Jazz Vanguard”, il Ccp Agricantus di Palermo (via XX Settembre 82/a) diviene luogo di sosta del jazz internazionale, ospitando martedì 2 dicembre alle 21.35 The Joe Martin Project, formazione che annovera importanti esponenti dell’attuale panorama jazzistico newyorkese. E se è vero che molte “storie di jazz” hanno per sfondo i locali della metropoli nordamericana,  anche in questo caso l’incontro tra Joe Martin, Jorge Rossy, Mark Turner e Albert Sands avviene a New York, dove dalla nativa Kansas City il giovane Martin, bassista per folgorazione all’ascolto di Pastorius e Clarke, fresco di diploma (tra i suoi didatti Rufus Reid, Todd Coolman e Harold Mabern), si reca alla ricerca della propria strada. Qui sosta il tempo di imbattersi nel batterista Jorge Rossy e nel tenorista nero Mark Turner, con i quali intraprende un tour in Europa.

Dopo la sua collaborazione con il sassofonista Perico Sambeat per il cd “Ademuz”, in cui, oltre a Rossy e Turner, figura anche un giovane pianista di nome Brad Mehldau, Martin si fa notare per “Algorythm” (2000), primo album a proprio nome dove mostra la sua versatilità tecnico-strumentistica come chitarrista, pianista, batterista e ovviamente bassista, oltre che farsi apprezzare quale compositore dei temi originali ed intrepido interprete perfino in una rivisitazione di Bach. La chiarezza e profondità del suo basso lo hanno portato a saldare importanti collaborazioni (Art Farmer, i coetanei Kurt Rosenwinkel, Bill Charlap, Jon Gordon, Vinicius Cantuaria), cui ha affiancato al contempo anche un’intensa attività concertistica con il pianista e vocalist Andy Bey (Montreal Jazz Festival, Berlin Jazz Festival, Umbria Jazz), e con la cantante Jane Monheit, del cui album “In the sun” Martin ha anche siglato gli arrangiamenti. Tra i lavori più recenti del nostro si segnala l’ultima release a proprio nome, “Passage”, con sette proprie composizioni eseguite dal piano di Kevin Hayes e dai fedeli Rossy e Turner.

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Ed i due amici figureranno entrambi nella formazione di questa tappa palermitana: il batterista Rossy, abile tessitore di trame ritmiche nelle realizzazioni di Mehldau, sia live che discografiche, fin dal primissimo “Introducing…”, e Turner, sassofonista post-bop che, dopo aver condiviso insieme ad altri talentosi giovani colleghi (Seamus Blake, Joshua Redman e Chris Cheek) importanti esperienze formative sulle pedane dei grandi clubini newyorkesi, ha saputo farsi latore del verbo coltraneiano, imprimendo una svolta al linguaggio tenoristico sulla strada della lezione di Warne Marsh e Lennie Tristano, già battuta da Joe Lovano. Rifinirà la band Albert Sands, giovane pianista ispanico formatosi negli States, apprezzato nel contesto della “new thing” di New York. Il biglietto d’ingresso costa 15 euro, mentre per informazioni è possibile rivolgersi al numero 091.487117 oppure visitare il sito www.agricantus.org

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