TEATRO
Teatro Massimo: l'anteprima della Stagione 2012
Otto opere e due balletti, cui si aggiungono una ricca programmazione sinfonico-corale e una rassegna parallela interamente dedicata agli studenti
Otto opere e due balletti, cui si aggiungono una ricca programmazione sinfonico-corale con solisti ospiti di fama internazionale e una rassegna parallela interamente dedicata agli studenti: questo prevede la Stagione 2012 del Teatro Massimo, che partirà il 22 gennaio. Lo spettacolo che inaugurerà la Stagione è “La damnation de Faust” di Hector Berlioz, che andrà in scena dal 22 al 29 gennaio. Lo spettacolo è frutto di una prestigiosa co-produzione internazionale, un allestimento realizzato insieme alla English National Opera e alla Vlaamse Opera, che porta la firma di una celebrità come Terry Gilliam, innovatore del linguaggio televisivo, cinematografico e teatrale postmoderno.
Le opere “La traviata di Giuseppe Verdi” (dal 22 al 28 febbraio), “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti (dal 10 al 19 giugno) e “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini (dal 18 al 25 settembre) saranno il nucleo tradizionale della Stagione del teatro, cui si aggiunge un altro capolavoro meno frequente di Giuseppe Verdi, “I due foscari"(dal 27 novembre al 2 dicembre), opera che andrà in scena per la prima volta al Teatro Massimo. A un titolo cardinale del teatro d’opera tardo romantico come “Boris Godunov” di Modest Musorgskij (dal 24 marzo al 1 aprile), si affianca la prima italiana di “Der König Kandaules” di Alexander Zemlinsky (dal 16 al 22 maggio), trama mitologica d’amore e tradimento, trasposta da André Gide sull’originale di Erodoto; e ancora un raffinato e surreale dittico francese costituito da “L’heure espagnole” e “L’enfant et les sortilèges” di Maurice Ravel (dal 16 al 23 ottobre).
«I più recenti traguardi pongono indiscutibilmente il Massimo come esempio gestionale per tutti i teatri italiani - dichiara il sovrintendente Antonio Cognata - e ci spingono a continuare anche sulla medesima linea programmatica e artistica che ha già portato risultati di rilievo, grazie al connubio fra titoli di repertorio e rarità. Il Teatro Massimo crede che questi risultati possano essere un vanto per l'intera città e dalla città si aspetta un segnale forte di partecipazione non solo sotto forma di presenze in sala ma anche di adesione e sostegno a un progetto culturale moderno e alieno da qualsiasi faziosità».
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