TEATRO
Teatro Massimo: in scena l'attrice-robot Geminoid
Al fianco dell'attrice in carne e ossa Bryerly Long, nella Sala Onu del Massimo per "Sayonara" una co-protagonista d'eccezione: l'androide Geminoid F
Perché limitarsi a ciò che un uomo o una donna possono offrire? È vero che solo gli esseri umani sono in grado di suscitare emozioni? Per sopperire ai limiti del genere procreato da Dio, è intervenuto l’uomo insieme all’evoluzione tecnologica. Basta attori, cantanti e top model “in carne ed ossa”, adesso a teatro è possibile vedere sul palcoscenico un robot “in cip e circuiti”. Venerdì 2 novembre, alle ore 18, nella Sala Onu del Teatro Massimo, infatti, sarà possibile assistere al suggestivo spettacolo “Sayonara” in cui, al fianco dell’attrice americana Bryerly Long, reciterà l’umanoide dalle fattezze di donna giapponese Geminoid F.
Tra realtà e immaginario fantascientifico, nella letteratura, nel cinema e persino nei fumetti, un ruolo capillare è stato dedicato agli “automi”: da Frankenstein del romanzo di Mary Shelley, a Maria, la donna robot del film Metropolis di Fritz Lang; dall’androide protocollare di Guerre Stellari, fino alla bambina SuperVicki della sitcom statunitense. E sulla scia di una lunga tradizione “robotica e letteraria”, nell’ambito del Congresso Internazionale della BICA Society - società scientifica volta alla ricerca e lo sviluppo di problematiche relative alla creazione di robot dotati di intelligenza simile a quella umana - gli ingegneri Rosario Sorbello e Antonio Chella propongono a Palermo un evento unico nel suo genere.
Significa “Arrivederci” in giapponese, ed è uno spettacolo guidato dal direttore artistico Oriza Hirata della compagnia teatrale Seinendan di Tokyo. Due attrici, indispensabili alla scena tanto quanto. Una vera, fatta di sorrisi, sguardi profondi ed emozioni del cuore, l’altra a sua immagine e somiglianza, ma non nel senso di alterego, ma disegnata e progettata per apparire e agire alla stregua della stessa in quanto essere umano. Bryerly Long, attrice protagonista, recita la parte di una ragazza colpita da una malattia e sfortunata pure nella sorte, abbandonata dai propri genitori. Un destino ingiusto, ma non fino in fondo, grazie alle cure generose che riserverà per lei l’androide Geminoid F.
Geminoid F è “figlia” di Hiroshi Ishiguro - uno dei massimi e più rinomati scienziati a livello mondiale nel campo della robotica, proveniente dall’Università di Osaka nella parte occidentale del Giappone -, è un umanoide orientale, dai capelli neri, con voce e movenze da vera attrice professionista, seppur comandata da dodici motori. «Con questa nuova edizione di Sayonara - spiega il professore Rosario Sorbello - ricerchiamo la “percezione della presenza” da parte degli umani di fronte a un robot androide. Abbiamo migliorato la capacità dell’agente robotico di manifestare sentimenti e di suscitare nell’ascoltatore l’illusione di essere capace di emozionare».
Qualcuno obietterà che i robot non potranno mai essere capaci di emozionare veramente, che essendo costituiti da parti robotiche e cibernetiche non abbiamo l’attitudine a solleticare l’anima con uno sguardo o con un sorriso, ma Geminoid F con “Sayonara” smentirà questo mito. L’ingresso è soggetto a prenotazione, da effettuare mandando una e-mail all’indirizzo sorbello.rosario@gmail.com.
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