ATTUALITÀ
Smog e caldo: quando a Palermo tira una brutta aria
Inquinamento, superati i livelli di guardia in quattro zone della città. Il Comune: "Troppe auto". Intanto Palermo non ha ancora il Piano Urbano del Traffico
Non che ce ne fosse bisogno (per accorgersene basta respirare) ma le cifre dell'Amia rappresentano comunque un dato ufficiale: i livelli di smog a Palermo restano alti, soprattutto in alcune zone critiche. Come piazza Indipendenza e piazza Giulio Cesare, in centro, e come via E. Di Blasi e via Belgio. In tutti questi casi il servizio di rilevamento della qualità dell'aria gestito dall'Amia attraverso le centraline ha infatti segnalato il superamento dei limiti di guardia.
«È evidente - commentano gli Assessori per la vivibilità Giuseppe Barbera e per la mobilità Tullio Giuffrè - che l'uso e l'abuso delle auto private, uniti a condizioni metereologiche certamente eccezionali, provocano un grave peggioramento della qualità dell'aria in città».
Sotto accusa, dunque, il traffico. Contro cui l'amministrazione comunale intende intraprendere una battaglia di lungo periodo. «Proprio oggi, nel corso dell'incontro con il Ministro dell'Ambiente - aggiungono i due assessori della giunta Orlando - uno dei temi trattati è stato legato allo sviluppo di una progettualità mirata alla qualità dell'aria».
In cantiere ci sono progetti concreti. Si va dal piano per le micro-pedonalizzazioni, appena presentato, che prevede la creazione di 25 mini isole pedonali in centro storico già a partire dal 16 luglio, fino al tanto discusso PUT, il Piano Urbano del Traffico. Uno strumento fondamentale che però Palermo attende ancora.
«Fin dai primi giorni dopo l'insediamento - dicono Giuffré e Barbera - l'Amministrazione si è attivata per ottenere una accelerazione ai lavori relativi ad importanti opere infrastrutturali per la mobilità e sta predisponendo un Piano Urbano del Traffico che miri a ridurre e razionalizzare il traffico privato favorendo e rafforzando il trasporto pubblico, la mobilità con mezzi alternativi all'automobile, la riscoperta della possibilità di vivere a piedi ampie aree della città in diversi quartieri, come strumento di socialità e di qualità complessiva della vita».
Intanto, però, per chi non è al mare e deve muoversi in centro a Palermo, respirare rischia di essere più faticoso del solito. E non solo per colpa di "Caronte".
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