FOOD & WINE
"Sicilia En Primeur" 2017: il vino tra itinerari, cultura e degustazioni
I cento giornalisti internazionali in visita hanno potuto conoscere i territori del vino siciliano attraverso 8 enotour alla scoperta delle principali aree e cantine
La presentazione delle bottiglie a "Sicilia En Primeur"
Oltre a esportare bottiglie di vino siciliano in tutto il mondo, valorizzare il territorio, creare posti di lavoro e produrre ricchezza, c’è un fattore che più di tutti gli altri rende unico questo settore: la capacità di fare sistema.
Come dimostra Assovini, l’associazione che racchiude l’87% dell’imbottigliato siciliano e riunisce 76 aziende vitivinicole siciliane di piccole, medie e grandi dimensioni, tutte accomunate da tre elementi fondamentali: il controllo totale della filiera vitivinicola, dal vigneto alla bottiglia, la produzione di vino di qualità imbottigliato e la visione internazionale del mercato.
Il collante fra gli associati è il grande amore per la Sicilia e la convinzione che il territorio e il vino siciliano rappresentano un valore unico nel panorama enologico italiano e mondiale. Questa consapevolezza ha condotto verso un obiettivo comune: rendere grande il vino siciliano senza snaturare terra, tradizioni e cultura delle zone in cui questo vino nasce.
Scegliendo tra circa 8 itinerari differenti i partecipanti partono alla scoperta delle aziende vinicole e del territorio siciliano. Con Sicilia en Primeur sono stati mostrati i mille volti della Sicilia del vino ed è proprio grazie all’evento che oggi il mercato riconosce le “tante Sicilie” presenti sull’isola.
Sostenibilità, tutela della biodiversità, qualità, promozione del territorio. Sono stai i temi della XIV edizione che quest’anno ha deciso di sottolineare l’impegno nella direzione del green promovendo l’evento all’interno di un’oasi verde, i giardini di Radicepura a Giarre (Catania).
«L’obiettivo che da qualche anno si è posto la nostra associazione – afferma Francesco Ferreri, Presidente di Assovini Sicilia – è quello di far conoscere in tutto il mondo il forte legame che le nostre aziende vitivinicole hanno con il territorio di produzione. È questo l’elemento fondamentale per la qualità del prodotto finale e la sostenibilità del paesaggio. Un valore aggiunto che esprimiamo attraverso la viticoltura green, attenta a salvaguardare la biodiversità e a limitare gli impatti della produzione sull’ambiente».
I cento giornalisti in visita in Sicilia dal 25 al 29 aprile hanno potuto conoscere i territori del vino siciliano attraverso 8 enotour alla scoperta delle principali aree di produzione della Sicilia: dalla costa occidentale, l’area più vitata d’Italia, fino alla viticoltura eroica dell’Etna, alle pendici del Vulcano attivo più grande d’Europa.
Al termine delle visite in cantina sono iniziate le degustazioni collettive e le Masterclass guidate dai Master of Wine. «La Sicilia è un continente del vino – prosegue il presidente Francesco Ferreri – e questa manifestazione è un’opportunità unica per far conoscere i singoli territori che caratterizzano i nostri vini e i forti investimenti delle nostre cantine nell’enoturismo. Un fenomeno in crescita che porta valore all’economia dell’intera regione: la media di visitatori nelle cantine Assovini è di 4.000 presenze all'anno».
Cresce dunque in Sicilia il turismo legato al vino, lì dove il 70% del turismo dell’isola è trainato dall’enogastronomia, evidenziando un dato che spinge sempre più a dover integrare vino e cibo con il patrimonio culturale e naturalistico.
Nelle due giornate finali di Sicilia en Primeur a Radicepura sono andate in degustazione oltre 300 etichette delle 49 aziende vinicole partecipanti all’evento. «L'evento ormai è diventato punto di riferimento per gli addetti della comunicazione del settore a livello internazionale - commenta Firreri - E guardiamo già alla prossima edizione, consapevoli che le aziende possono contribuire a far conoscere in tutto il mondo le nostre eccellenze, non solo il vino».
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