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“Romeo e Giulietta”, un amore immortale

La musica di Berlioz, in questo spettacolo ideato da Amodio nel 1987, sono integrate e accompagnate da nuovi elementi sonori, scritti e recitati da Gabriella Bartolomei

  • 23 aprile 2004

Lei è la Giulietta per eccellenza, lui il Romeo di cui tutte le ragazze vorrebbero innamorarsi: Alessandra Ferri e Roberto Bolle sono gli interpreti protagonisti della immortele storia d’amore di William Shakespeare fonte della coreografia di Amedeo Amodio, su musica di Hector Berlioz, che debutta sul palcoscenico del Teatro Massimo di Palermo, sabato 24 aprile (repliche dal 27 al 30 aprile), alle ore 20,30. Accanto a queste due grandi stelle internazionali, divi dei palcoscenici di tutto il mondo, ci saranno Ma Cong (Mercuzio), Soimita Lupu (Fata Mab), Luca Masala (Benvolio e Romeo nella recita pomeridiana del 29 aprile insieme a Irena Veterova come Giulietta), Branislav Tesanovic (Tebaldo) Lars van Cauwenberg (Paride) e Fabio Correnti (Benvolio, 29 aprile pomeriggio). Il Corpo di Ballo, l’Orchestra e il Coro sono quelli del Teatro Massimo; il direttore è Fabrizio Maria Carminati. Gli interventi vocali sono del mezzosoprano Federica Proietti, Le scene lignee, che ricostruiscono ambienti e palazzi rinascimentali sono di Mario Ceroli, i costumi di Luisa Spinatelli. L’allestimento, già presentato quest’estate al Teatro di Verdura di Villa Castelnuovo, è del Centro Regionale della Danza di Reggio Emilia.

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La musica di Berlioz, in questo spettacolo ideato da Amodio nel 1987, sono integrate e accompagnate da nuovi elementi sonori, testi scritti e recitati dalla voce “tutta gemiti e soffi” di Gabriella Bartolomei. “Più che raccontare la storia – spiega Amodio, direttore del Corpo di Ballo del Teatro Massimo – mi interessava compiere un viaggio nell’intimo dei singoli personaggi, esprimere gli stati d’animo di ognuno di essi. In chiave musicale, Berlioz corrispondeva esattamente a ciò che cercavo, anche se ho dovuto operare dei tagli per seguire un’idea drammaturgicamente personale, che mirava a un alternarsi di tensioni successive su un ritmo incalzante, improvviso. Il duello è continuo. È il motivo conduttore. Lo troviamo all’inizio tra Capuleti e Montecchi, nelle contraddizioni intime di ciascun personaggio, nell’incontro amoroso, nell’incontro con la morte. Tutto questo viene reso ancora più incisivo dal contrappunto vocale di Gabriella Bartolomei. È la voce delle passioni, quelle più profonde, dalle più crudeli alle più dolci”.

Alessandra Ferri, che ha già danzato questa coreografia nel 1992 in occasione di una tournée internazionale dell’Aterballetto, trova perfetta corrispondenza fra le intenzioni di Amodio e la sua visione del personaggio di Giuletta, che ha il suo elemento propulsore nella forza dei sentimenti, nella profondità delle sceltte e dei gesti. E se questa versione Amodio-Berlioz è meno famosa di quella Prokoviev-Mac Millan, lo è forse perché più intima e meno esteriore, meno spettacolare, ma più intensa. Accanto ad Alessandra Ferri, naturalmente amatissima dal pubblico di Palermo, al quale ha dedicato molti spettacoli, un “debuttante” di eccellenza sul palcoscenico del Massimo, la stella italiana Roberto Bolle, che del personaggio di Romeo ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia. Certamente un appuntamento da non perdere. (Lo spettacolo sarà effettuato senza pause per non interrompere la drammaturgia e non provocare cali di tensione). Si replica il 27 (ore 18.30), 28 (18,30), 29 (ore 16.00 e ore 21.00) e 30 aprile (ore 17.00). I biglietti sono in vendita al botteghino tutti i giorni tranne il lunedì dalle ore 10 alle ore 16 e a partire da un’ora prima dello spettacolo; i prezzi vanno da 10 a 57 euro; Carta Giovani sconto 50 %. Informazioni al numero verde 800655858.

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