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Rifiuti a Palermo: si protesta con blocchi ed incendi

I cittadini esasperati hanno bloccato il traffico alzando barricate con i rifiuti e richiedendo l'immediato intervento delle pale meccaniche dell'Amia

  • 3 aprile 2012

La mancata raccolta dei rifiuti ha portato all'esasperazione i cittadini che da ogni punto della città hanno richiesto l'intervento delle pale meccaniche per ripristinare un po' di ordine. Critica la situazione nella zona Fiera del Mediterraneo dove i cittadini sono scesi in strada, ribaltando cassonetti e manifestando un disagio al culmine della sopportazione; in alcuni quartieri particolarmente disagiati i residenti ha bloccato il traffico tra le vie Sadat, Andrea Cirrincione, Sampolo e Imperatore Federico, chiudendo le strade con serrate costruite con l'immondizia che solo le pale meccaniche hanno potuto rimuovere.

L'assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, ha scritto una lettera al prefetto Luisa Latella, commissario straordinario del Comune palermitano, specificando che «l'emergenza rifiuti della città di Palermo può rivelarsi estremamente pericolosa per la salute pubblica, con il rischio di epidemie». Oltre al danno, la beffa: un centinaio di dipendenti dell'Amia, l'azienda comunale dei rifiuti di Palermo, sono indagati dalla Procura della Repubblica per interruzione di pubblico servizio in relazione ai picchettaggi per quattro giorni hanno impedito l'uscita degli autocompatattori e la raccolta dei rifiuti in città, dove ancora oggi restano per strada 2.000 tonnellate di pattume. Le persone iscritte nel registro degli indagati per l'ipotesi di interruzione di pubblico servizio sono un centinaio tra dipendenti dell'Amia e dell'Amia Essemme. I magistrati, nel fasciolo aperto sull'emergenza rifiuti in città, ipotizzano anche i reati di violenza.

Finchè "la munnizza" rappresentava una semplice deriva dei problemi di un'azienda, allora era facile per il palermitano lanciare un'occhiata ai sacchetti abbandonati lungo il perimetro dei palazzi e rifugiarsi costernato dentro casa, lasciandosi alle spalle i cumuli di puzzo. Ma se pure il ritorno a casa comincia ad essere minacciato dalle valanghe di rifiuti, che occupano corsie, accerchiano parcheggi, ostacolano le entrate, allora è allarme rosso.

I cassonetti ormai strapieni sono stati rovesciati per strada bloccando il traffico di via Imperatore Federico all'altezza dell'Assessorato regionale al lavoro. Le soluzioni più spicciole hanno suggerito ai cittadini di dar fuoco all'immondizia nella notte per smaltirne almeno il volume, ma la città si è comunque svegliata immersa nei rifiuti: gli alunni della scuola elementare La Masa non hanno potuto nemmeno accedere all'ingresso. Dopo i quattro giorni di sciopero dell'Amia, l'azienda aveva promesso di ripulire la città entro Pasqua ma, sebbene la raccolta dei rifiuti a Palermo sia stata ripresa, sarà difficile rimuovere le tonnellate di spazzatura lungo le strade, oltre tutte le discariche a cielo aperto disseminate per la città.

La fisionomia dell'intero centro storico è irriconoscibile: chiese, musei, piazze storiche, sono quasi invisibili agli occhi dei turisti che si ritrovano a scattare una foto ricordo a installazioni di immondizia piuttosto che a profili artistici. Dalla Cattedrale al Foro Italico Palermo è omogeneamente occupata ed i cittadini sono obbligati a richiedere l'intervento delle pale meccaniche per uscire dalle proprie abitazioni. Intanto è allarme per la salute pubblica mentre il commissario del Comune, Luisa Latella, ai vertici Amia chiede perché Palermo si ritrova in allarme rosso se lo stipendio di marzo è stato pagato per intero ai dipendenti.

I cassonetti ormai strapieni sono stati rovesciati per strada bloccando il traffico di via Imperatore Federico all'altezza dell'Assessorato regionale al lavoro. Le soluzioni più spicciole hanno suggerito ai cittadini di dar fuoco all'immondizia nella notte per smaltirne almeno il volume, ma la città si è comunque svegliata immersa nei rifiuti: gli alunni della scuola elementare La Masa non hanno potuto nemmeno accedere all'ingresso. Dopo i quattro giorni di sciopero dell'Amia, l'azienda aveva promesso di ripulire la città entro Pasqua ma, sebbene la raccolta dei rifiuti a Palermo sia stata ripresa, sarà difficile rimuovere le tonnellate di spazzatura lungo le strade, oltre tutte le discariche a cielo aperto disseminate per la città.

La fisionomia dell'intero centro storico è irriconoscibile: chiese, musei, piazze storiche, sono quasi invisibili agli occhi dei turisti che si ritrovano a scattare una foto ricordo a installazioni di immondizia piuttosto che a profili artistici. Dalla Cattedrale al Foro Italico Palermo è omogeneamente occupata ed i cittadini sono obbligati a richiedere l'intervento delle pale meccaniche per uscire dalle proprie abitazioni. Intanto è allarme per la salute pubblica mentre il commissario del Comune, Luisa Latella, ai vertici Amia chiede perché Palermo si ritrova in allarme rosso se lo stipendio di marzo è stato pagato per intero ai dipendenti.

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