ATTUALITÀ
Regionali, record di candidature alla Presidenza
I candidati a Palazzo d'Orleans sono al momento 15. Crocetta prova ad unire la sinistra e i centristi. Caos invece nel centrodestra. Orlando pensa a Ingroia
È già record per elezioni regionali di ottobre. Da quando in Sicilia è in vigore l’elezione diretta del Presidente della Regione mai il numero dei candidati ufficiali o in pectore è stato così alto: quindici al momento, ma le sorprese sono all’ordine del giorno e il numero potrebbe anche aumentare.
Rosario Crocetta, europarlamentare ed ex sindaco di Gela, autocandidatosi da qualche settimana alla carica di governatore, ha incassato il gradimento prima dell’Udc, e poi del Pd che lo sosterrà compatto, nonostante qualche malumore, mentre Sel continua a sponsorizzare Claudio Fava e l’Idv (entrambi i partiti bocciano accordi con i centristi di Gianpiero D’Alia) valuta una soluzione interna: Orlando e Di Pietro pensano a Fabio Giambrone, senatore e leader regionale di Idv, ma nelle ultime ore sembrerebbe farsi strada anche l’ipotesi di un tecnico: alcuni ipotizzano la candidatura addirittura del sostituto procuratore Antonio Ingroia. Crocetta auspica una “grosse koalition” anche con Fli e Nuovo Polo.
Proprio il vicecoordinatore di Fli e altro candidato “ufficiale” a Palazzo d’Orleans, Fabio Granata, raccoglie al volo l’invito di Crocetta: «Il 28 ottobre - afferma Granata - è un'occasione storica per rompere definitivamente vecchi equilibri e cambiare la Sicilia ma senza paletti che non siano il codice etico e la condivisione programmatica. A questo punto siamo disponibili - aggiunge - come Nuovo Polo, a trovare convergenze tra la mia candidatura e quella di Rosario Crocetta, superando veti immotivati e legati al passato recente». «In alternativa - spiega Granata - io e Massimo Russo in ticket, con il sostegno di Fli e Nuovo Polo per la Sicilia siamo pronti ad aprire la campagna elettorale sui medesimi valori non negoziabili e sullo stesso programma innovativo».
Caotica invece la situazione nel centrodestra, dove soltanto Gianfranco Miccichè ha ufficializzato la sua discesa in campo. Il leader di Grande Sud sembrava l’uomo individuato da Silvio Berlusconi. Ma i leader locali del Pdl, da Francesco Cascio a Giuseppe Castiglione, hanno opposto un veto alla candidatura di Micciché, scombinato i piani dell’ex premier. Oltre alle ipotesi Cascio e Castiglione, il deputato regionale Innocenzo Leontini, autocandidatosi e sostenuto anche dal Pid di Saverio Romano, resta in corsa mentre si affaccia all’orizzonte il ticket tra Roberto Lagalla, rettore dell’Università di Palermo, e Nello Musumeci.
Gli altri concorrenti alla guida della Sicilia sono Mariano Ferro, leader dei “Forconi”; Carlo Cancelleri, per il Movimento Cinque Stelle; Gaspare Sturzo, pronipote del celebre “Don” e fondatore di Italiani Liberi e Forti; Cateno De Luca, leader di Rivoluzione Siciliana ed ex deputato regionale. Senza dimenticare il partito dei preti, promosso da padre Felice Lupo.
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