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Primo maggio, "festa del lavoratore in nero"

Balarm
La redazione
  • 24 aprile 2008

«Tutte le genti verranno a te». È questo lo slogan che caratterizza la prima edizione della "Festa del lavoratore in nero", organizzata dal collettivo Folkalab che in occasione del 1° maggio si sposta all'Oratorio di Santa Chiara di Palermo. Una vera festa all'insegna dell'interculturalità e dello scambio tra i popoli di diverse culture, saranno, infatti, presenti ben 20 comunità etniche: Filippine, India, Capoverde, Maurizius, Togo, Perù, Marocco, Iran/Persia, Nigeria, Italia, Romania, Senegal, Ruanda, Brasile, Etiopia, Eritrea, Paraguay, Sri Lanka, Bangladesh, Ghana. A partire dalle ore 14 fino a notte fonda sono previste: musica, mostre, incontri, degustazione di piatti etnici e siciliani, dj set.. Hanno aderito all'iniziativa molte associazioni tra cui: Emergency, Amreef, Agesci, PolePole, Simposio, Asentesana, Centro Ubuntu, Narramondi, Avisas (India), Faso Kaba, Mama Africa.

L'iniziativa è prodotta da "Zl-zone al limite" con il contributo di "Formedonda" e sarà un'occasione per avvicinarsi ai sapori di culture differenti dalle nostre con la degustazione di alcuni piatti tipici cucinati dai gruppi etnici stessi. Inoltre all'interno di ogni stand si potranno leggere le ricette dei piatti assaggiati e conoscere qualcosa in più dei costumi, della storia, degli usi e delle tradizioni delle popolazioni di varie etnie che vivono nella nostra città. L'iniziativa nasce da un'esigenza di integrazione in un contesto dove la presenza di persone straniere sembra ormai essere massiccia. Il "multiculturalismo" rappresenta un'emergenza sociale che deve essere affrontata insieme, mettendoci in rete, condividendo la diversità, i saperi, le tradizioni e le esperienze.
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L'obiettivo principale che si vuole perseguire coincide con il dare spazio e visibilità ai vari gruppi etnici presenti nel territorio in modo da avvicinare le varie comunità alle realtà e alle istituzioni del territorio, per dare vita ad un confronto che possa essere valido anche per iniziative future. Si ritiene che la realizzazione di questa festa possa sollecitare ed avvicinare, attraverso un momento culturale/ricreativo, l'intera cittadinanza alle questioni legate all' essere extra-comunitari e mostrare come l'alterità e la diversità tra gli individui può essere la base per costituire dei rapporti fondati su nuove modalità relazionali. Questo evento rappresenta un grande passo di avvicinamento tra le diverse etnie oltre ad essere un'opportunità di condivisione di situazioni gioiose, di festa, legate alla scoperta del cibo e della musica di ogni gruppo etnico, come punto di partenza per sviluppare un dialogo.
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