LIBRI
Pizzino, il numero due prende il largo
Chi di pizzino ferisce di Pizzino impazzisce. Il secondo numero del mensile di satira prende il largo e si ritrova sullo Stretto Dopo molti anni di lutto per la dipartita della satira, qualcuno ha provato a resuscitare il Frankastein siculo in carta e ossa (qui siamo tutti magri a forza di leccare sarde). Ma i siciliani sono capaci di ridere dei loro scatafasci? Ovviamente no, e così Palermo, che per tanti secoli è stata la culla di tante e meravigliose cose (Nostre e anche loro, non siamo campanilisti), è riuscita a partorire un mostro come il periodico “Pizzino - un mese di satira, spamming con sarde e affucanotizie” (edito dall’Associazione Scomunicazione). Pizzino ha un formato rompicapo, è abbottonato in cartoncino semi- rigido e si sfregia di un’estetica un po’ bohemien, un po’ hippy, in onore agli arcobaleni della mafia. L’editroiale del primo numero ha sputtanato una volte per tutte che 1 euro di clandestinità è venuto alla luce e che con i pizzini è possibile intrattenere un rapporto (mmmm) di stoica ammirazione, perché i pizzini “nel lungo cammino che va da Cesare Augusto a Bernardo Provenzano, hanno soppiantato persino i piccioni viaggiatori”.
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