LIBRI
"Palermo città ritrovata", una guida per riscoprire la periferia
A dieci anni dalla pubblicazione di “Palermo la città ritrovata. Itinerari entro le mura”, Adriana Chirco, architetto e docente di storia dell’arte a Palermo, completa la sua opera offrendo al lettore una guida e un ventaglio di itinerari che vanno fuori dalla città, dominata da bellissime chiese e da sontuosi palazzi, dirigendosi verso la zona collinare al di fuori del nucleo urbano e spaziando attraverso le affascinanti borgate marinare che la circondano. E' questa l’interessante prospettiva del volume edito ora da Dario Flaccovio (euro 22) e presentato nella bellissima cornice del Castello Utveggio.
Un lavoro appassionato di ricerca che ha voluto dare spazio a quella parte di città, a molti del tutto sconosciuta, che si estende dalla zona dei colli e della Conca d’Oro al di là dell’area urbana cinquecentesca che racchiude anche la preziosità della borgate, un tempo raggiungibili attraverso le strade a raggiera che si diramavano dalle porte cittadine. Trenta percorsi per conoscere ville barocche e dimore dove l’aristocrazia amava trascorrere la villeggiatura, ma anche una panoramica attraverso la valle del fiume Oreto che proprio in questo periodo sta conoscendo un momento di rinascita e di valorizzazione territoriale, continuando attraverso Mondello e Sferracavallo, meta privilegiata dei turisti.
Un volume che lascia al lettore diverse possibilità e chiavi di scoperta della città, uno strumento utile di ricerca e approfondimento ma anche un mezzo attraverso cui acquisire consapevolezza della propria identità territoriale. Un regalo che l’autrice ha voluto fare a Palermo che come lei stessa ci ha spiegato è una realtà che gradualmente sta cambiando: «Quando dieci anni fa scrissi il primo volume di quest’opera - ha detto - non c’era certamente la stessa sensibilità e attenzione per il territorio e i beni culturali, oggi Palermo si va ritrovando e i segnali di questo risveglio provengono un po’ da tutti i settori». Così Adriana Chirco sintetizza il mutato clima culturale che sta portando alla creazione, da molti auspicata, di un turismo responsabile e maturo in cui la Sicilia e le sue realtà urbane vengano valorizzate non soltanto dal punto di vista marittimo, ma anche e soprattutto relativamente al proprio patrimonio storico artistico.
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