CINEMA E TV
Nuovo stop per le riprese della fiction "Agrodolce"
È di nuovo stop per le riprese della fiction Rai "Agrodolce": dopo il blocco della produzione alla fine della prima serie, il set di "Agrodolce" si ferma nuovamente. L’Einstein, produttore esecutivo della fiction finanziata con i soldi della Regione siciliana e della Rai, fa sapere di essere impegnata per la soluzioni dei problemi con l’editore. Le riprese della seconda serie sono state interrotte e riprenderanno ad aprile, anche se la messa in onda è prevista per maggio. Questo ennesimo stop ha messo in allarme tutti i lavoratori degli studi di Termini Imerese che da venerdì sono in assemblea permanente. Ieri, una delegazione ha incontrato il prefetto Giuseppe Caruso per chiedere il suo intervento per l'apertura di un tavolo di confronto.
«È un progetto importante per la Sicilia e per tutti gli operatori dello spettacolo coinvolti nella produzione - precisa Fabrizio Ferrandelli, consigliere comunale e capogruppo Idv al Comune di Palermo - e non può essere abbandonato, soprattutto dopo l'enorme investimento in termini economici della Regione siciliana. È arrivato il momento di rispettare gli impegni presi. La presenza massiccia di figure provenienti da altre regioni in fase di start up si è dimostrata necessaria nonostante abbia portato alla realizzazione di un prodotto fortemente stereotipato. Oggi, alla luce del nuovo impegno preso dalla Regione di cofinanziare la seconda stagione con quasi quattro milioni di euro, credo che le professionalità e le maestranze locali possano lavorare in autonomia».
«È un progetto importante per la Sicilia e per tutti gli operatori dello spettacolo coinvolti nella produzione - precisa Fabrizio Ferrandelli, consigliere comunale e capogruppo Idv al Comune di Palermo - e non può essere abbandonato, soprattutto dopo l'enorme investimento in termini economici della Regione siciliana. È arrivato il momento di rispettare gli impegni presi. La presenza massiccia di figure provenienti da altre regioni in fase di start up si è dimostrata necessaria nonostante abbia portato alla realizzazione di un prodotto fortemente stereotipato. Oggi, alla luce del nuovo impegno preso dalla Regione di cofinanziare la seconda stagione con quasi quattro milioni di euro, credo che le professionalità e le maestranze locali possano lavorare in autonomia».
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