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Nasce il Giardino Autogestito Pubblico G.A.P. 191

Balarm
La redazione
  • 30 aprile 2007

Un edificio e un giardino inutilizzati e volutamente abbandonati al degrado: ecco come si presentavano gli spazi di viale Strasburgo 191 a Palermo prima che, più di due anni fa, fossero trasformati nel centro sociale A.S.K. 191. Questi spazi, un tempo appartenuti alla mafia, e ora ad essa sequestrati, dal 1983 sono stati considerati discariche e zone ghetto per tossicodipendenti, con il benestare delle amministrazioni comunali e delle forze dell'ordine le quali, per garantirsi il controllo sociale, hanno preferito che il disagio si convogliasse in forme autodistruttive. Dal dicembre 2004 una parte dell'edificio è stata riconsegnata alla collettività, con la creazione di uno spazio sociale che, oltre a veicolare vera informazione e cultura alternativa, anche attraverso iniziative pubbliche riguardanti le grandi questioni nazionali e internazionali, è riuscito a segnare il territorio in cui si trova, proponendosi come spazio di socializzazione, e quindi come potenziale soluzione del disagio e dell'emarginazione sociale. Oggi, dopo un lavoro che ha coinvolto anche persone del quartiere San Lorenzo, riapre il giardino alla cittadinanza. Unico spazio verde di viale Strasburgo, il Giardino Autogestito Pubblico G.A.P. 191 vuole essere uno spazio di socializzazione per la città, nel quale trascorrere in maniera non preconfezionata il proprio tempo libero e nel quale sviluppare proposte concrete, alternative al sistema dominante.

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In quest'ottica, il G.A.P. 191 è anche luogo di pratiche alternative di informazione, di produzione e di consumo, grazie alla creazione di: mercatini dell'usato e di un artigianato basati sull'idea del "riuso" degli scarti del consumo, in risposta a chi vorrebbe fare della nostra provincia un inceneritore, il quale inevitabilmente spazzerà via ogni ipotesi di riciclaggio e che inquinerà ancor di più il nostro ambiente; un mercato di prodotti agricoli, basato su un'idea di difesa della produzione biologica e locale, in cui il rapporto tra produttore e consumatore sia diretto e trasparente; spazi informativi sui temi del riciclaggio, dei prodotti biologici e delle autocertificazioni, del mercato equo e solidale; spazi nei quali sviluppare la propria creatività e coltivare i propri interessi (pittura, musica, giocoleria, skate park, sala lettura, sala proiezioni…). Questi progetti, e tanti altri possibili, possono svilupparsi grazie al sostegno di tutti i cittadini e alla loro collaborazione, nell'ipotesi di costituire un comitato di quartiere che possa gestire il giardino e i suoi spazi, che analizzi i problemi della zona e che sviluppi percorsi concreti di cambiamento e progresso. Informazioni e contatti al numero 320.7080832 o sul sito www.ask191.org.

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