TEATRO
“Mishelle di Sant’Oliva”, schermaglie d’amore
Un filo, il filo sottile ma tenace dell’amore, ancor più resistente quando si tratta di sentimenti nell’ambito familiare, quegli affetti viscerali che quando offesi conducono a scoramenti profondi. Un filo, quello della mattola, che quando finisce lascia gesti condizionati ancora in essere, come l’amore appunto, che si manifesta nonostante tutto, anche se non vogliamo, anche se ripugna essere legati a qualcuno la cui natura ci offende. È così che si apre lo spettacolo, una bella prova d’amore, una schermaglia d’amore, questo “Mishelle di Sant’Oliva”, ultimo lavoro di Emma Dante, visto il 18 ottobre (con replica il 19) nell’ambito del Palermo Teatro Festival, al Nuovo Montevergini, magico spazio ritrovato di una Palermo sempre più bella, con Giorgio Li Bassi e Francesco Guida, prodotto da Sud Costa Occidentale, in collaborazione con il Festival delle Colline Torinesi, anche luogo nel quale lo spettacolo ha debuttato nel giugno 2005. Un padre, Giorgio Li bassi, che aspetta, in un vaneggiamento continuo sospeso fra la voglia di morire e il desiderio di rivedere la bella moglie francese che lo ha lasciato, ed un figlio, tozzo e pesante bella di notte, che insiste con le sue profferte d’amore filiale verso quel padre che da tempo ormai lo rifiuta. Questa intensa pièce segna un’evoluzione nel teatro della regista palermitana che qui ha ricercato, trovandola con successo, una modalità espressiva perfettamente consona ai suoi nuovi attori, in particolare a Giorgio Li bassi. «Avendo un attore diverso dai giovani con i quali ho sempre lavorato, necessariamente il mio linguaggio teatrale doveva cambiare» afferma la Dante.
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