MUSICA
Marlene Kuntz: “In questo palco si urla e un reef scuce la pelle”
I Marlene sono degli alchimisti, controllano ad ogni brano la pressione del sangue del pubblico, misurano la temperatura corporea delle vittime a naso...
In questo palco si urla e un reef scuce la pelle perché i Marlene Kuntz, in concerto alla Fiera del Mediterraneo lo scorso sabato 17 luglio, eseguono un' “Ape regina” da brivido, che scuote gli astanti in uno dei momenti topici del concerto organizzato dalla Exodus Agency all’interno del “Tribe Music Festival”. I Marlene sono degli alchimisti, controllano ad ogni brano la pressione del sangue del pubblico, misurano la temperatura corporea delle vittime a naso e dopo averle rassicurate e cullate con una versione soft-blues di “Non gioco più” di mina ed una dolce “Fingendo la poesia” gli iniettano il velenoso nickel, colato dalle corde filanti di un intro magico, insospettabile. Ed è agghiacciante la sensazione che si prova quando il cuore palpita improvvisamente degli ossessivi battiti sferzati da un basso e da una batteria all'unisono, e la voce irrompe in un : «Sono lontano, lontano monti e mari». Per dichiarare poi con spietata inflessibilità : «Posso fare fuori parti di voi con facilità». A quel punto ci si trova in mezzo ad una vera e propria carneficina di rumori assordanti che culminano nel fracasso letale. Cristiano è un autentico mattatore alle prese con la furia di chitarre ribelli, indomabili ma alla fine il suo slide entra come una spada nel manico delle fender mugghianti e l'arena scoppia in una acclamazione euforica.
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