ARTE E ARCHITETTURA
Le Moli Ajala, lo struggimento del desiderio
Un rosso inquietante nelle immagini opache sospese nello spazio: un preciso cerchio (di struggimento…) quello formato da alcune fotografie, altre invece disposte linearmente, sempre a mezz’aria, dove l’oggetto del desiderio è sfuggente, come se ritratto a sua insaputa, cogliendone quell’attimo privato che tanto racconta, in contrapposizione poi con altre immagini ancora, nitide stavolta, disposte lungo le pareti, e in un formato assai differente. Tutto è significante di qualcosa, come in una rappresentazione teatrale. E d’altronde del racconto di un’altra rappresentazione si tratta, dove è assai stimolante notare come le tre forme espressive (foto, video, teatro) rimandino l’una all’altra in un reciproco riferirsi senza soluzione di continuità, quasi a rappresentare quel “prima” dal quale tutto poi ha avuto origine, e cioè il video e le emozioni da questo suscitate, raccontate dal sensibile occhio del fotografo.
L’allestimento di cui parliamo è quello della mostra di foto d'arte create da Salvatore Le Moli Ajala, dal titolo “Cinquantadue fotogrammi su Franco Scaldati”, inaugurata lo scorso 18 dicembre alla Galleria del Pensionato San Saverio di Palermo (via Giovanni Di Cristina 39, telefono 091.6546264). L'esposizione, curata da Silvana Montera e visitabile fino al 22 gennaio (dal lunedì al venerdì ore 10/14 ed il sabato ore 10/14), racconta la scrittura scenica di “Grazia“, un testo inedito di Scaldati presentato in video a Padula 2004 per “Le opere i giorni”, Triennale d'Arte contemporanea diretta da Achille Bonito Oliva. E “Grazia”, oltre all’ambientazione al centro sociale San Saverio di Palermo, contesto nel quale si svolgono i fatti documentati, è il soggetto principale della mostra e del catalogo. Le immagini di Salvatore Le Moli Ajala segnano un percorso attraverso il quale, parallelamente alla scena stessa, confondendo realtà e finzione, emerge, per successive trasparenze, un ritratto di Scaldati drammaturgo ed attore colto attraverso un momento della sua poetica.
Salvatore Le Moli Ajala, laureato in Architettura a Palermo, città dove vive e lavora (ma è nato a Caltanissetta), inizia a fotografare alla fine degli anni Ottanta con immagini sull’ambiente, quindi si dedica a foto di architettura (sue immagini sono state pubblicate su riviste specializzate) per arrivare negli ultimi anni alla foto d’arte. Negli anni Novanta fonda a Palermo l’associazione culturale Photografia, in cui espongono fino al ’98 autori italiani e stranieri; nel ’95 per il comune di Palermo in “Sord-nud”, rassegna d’arte contemporanea, dispone la sezione fotografica. Presso la facoltà di Architettura di Palermo ha tenuto un corso di Cinema e Fotografia nel biennio 2000 – 2002 e inoltre collabora con la casa editrice Sellerio. La sua ultima esposizione è in “Resti o te ne vai?”, alla galleria San Saverio, mentre la penultima personale, è “Passato prossimo” alla Libreria del Mare.
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