Torna alla luce, dopo quasi 150 anni, la raccolta di fiabe siciliane di Giuseppe Pitrè: collezione di storie orali più ricca, e forse più bella, che l’Italia abbia mai avuto
Un importante progetto editoriale, frutto della collaborazione fra Donzelli Editore e Fondazione Sicilia, ridà vita alla straordinaria raccolta di novelle e racconti siciliani di Giuseppe Pitrè, il più importante raccoglitore europeo di tradizioni popolari del XIX secolo.
Torna alla luce, dopo quasi un secolo e mezzo, la straordinaria, per qualità e quantità, raccolta di fiabe siciliane di Giuseppe Pitrè (il più importante raccoglitore di tradizioni popolari dell'Isola, vissuto a cavallo fra '800 e '900) nella prima traduzione integrale in italiano moderno.
Si tratta della collezione di storie orali più ricca, e forse più bella, che l’Italia abbia mai avuto, come ebbe a dire Italo Calvino nel 1956 quando selezionando dai repertori di ogni regione italiana le 200 fiabe a suo giudizio più significative, ben 40 le attinse proprio all’opera di Pitrè. Da Giufà a La volpe Giovannina, da Rosmarina a Cola Pesce sono storie di fate e di giganti, di maghi e di contadini, di sciocchi e di furbi. Sono racconti di fichi e zafferano, di fontane e giardini incantati. Sono il cuore pulsante di una Sicilia del tempo che fu.
Eppure questa raccolta è a tutt’oggi sconosciuta, perché Pitrè aveva scelto di trascrivere le fiabe nel dialetto siciliano ottocentesco in cui gli erano state raccontate e così facendo le aveva rese sì immortali ma indecifrabili ai lettori italiani.
Entrambe le opere si avvalgono della traduzione di Bianca Lazzaro e della cura di Jack Zipes, esperto di fama internazionale e autore di decine di studi e ricerche sulla fiaba. L’intera opera viene presentata oggi 28 ottobre a Palermo, presso la Società Siciliana per la Storia Patria, e a Roma il 29 ottobre, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani.
Alle due presentazioni parteciperanno: il presidente della Fondazione Sicilia Giovanni Puglisi, l’editore Carmine Donzelli, la traduttrice dell’opera Bianca Lazzaro, il curatore dei volumi Jack Zipes e il famoso ‘puparo’ siciliano Mimmo Cuticchio impegnato a narrare alcune fiabe tratte dai volumi.