LIBRI
“Le coccinelle di Redùn”, spazio all’immaginazione
Difficile e riduttivo è il compito di descrivere brevemente la trama del secondo romanzo di Maurizio Bettini, “Le coccinelle di Redùn” (Einaudi, 17 euro, pag.208) uscito da pochi mesi in libreria: geniale ed al contempo scorrevole con leggerezza, poetico e divertente insieme. In un luogo immaginario dell'Europa dell'Est ed in un tempo indefinito le cui coordinate geografiche e temporali vanno immaginate dal singolo lettore, si snoda il viaggio dei quattro personaggi principali in fuga da una situazione politica intollerabile, dovuta all'ascesa di un tiranno "sorridente e prepotente".
I quattro, capitanati dalla figura del malinconico marchese Jan Pedrewcky, regnante su uno strano ed anch'esso malinconico feudo, partono verso Redún con uno scopo ben preciso, che è bene non rivelare adesso al lettore, ma in realtà vanno alla ricerca di un altrove dove ognuno può trovare il suo quid o almeno la libertà. Il viaggio è lungo, ben descritto ed intriso di flashback narrativi che si intersecano nel racconto del cammino, in cui spicca un'attenta e precisa descrizione delle zone paludose di Redún.
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