SPORT
Lamberto Zauli: l’uomo in più del Palermo
Nato a Roma ma cresciuto a Grosseto, Zauli è arrivato al Palermo nell’estate 2002 dopo un paio di esaltanti stagioni a Vicenza e a Bologna
La campagna acquisti del Palermo è stata seguita con particolare interesse, sia da parte dei tifosi smaniosi di una squadra competitiva, sia da parte del mondo del pallone incuriosito dalla presenza di tante squadre del sud nel campionato di serie A e dalle dichiarazioni ambiziose del presidente Zamparini. Sono arrivati nomi forse poco altisonanti ma giovani e ricchi di talento, che hanno arricchito una rosa che già lo scorso anno avrebbe potuto tranquillamente giocare nella massima serie. Eppure, dopo le prime giornate di campionato e dopo i primi complimenti a Guidolin e alla squadra, il vero uomo in più del Palermo sembra essere Lamberto Zauli. Sì, proprio quel Lamberto Zauli che Zamparini, dimenticando di averlo definito un tempo “lo Zidane della serie B”, pochi mesi fa aveva gentilmente invitato a cercarsi un’altra squadra perché non più adatto alla nuova formazione. Ma Zamparini, si sa, è un personaggio eccentrico, spesso troppo frettoloso e irruento nelle sue scelte e nelle sue dichiarazioni (basti ricordare la vicenda Baldini e la collezione di allenatori mandati a casa quando era presidente del Venezia) e Zauli lo sa bene, tanto che non solo si è tenuta stretta la sua maglia numero 10, ma ha dichiarato: «Il presidente mi vuole bene. Dice questo solo per stuzzicarmi».
Attese ampiamente ripagate dopo le prime gare di campionato con prestazioni che hanno sfracellato i dubbi sulla sua condizione, risultando decisivo e incantando tutti con quello slalom in mezzo a 3 difensori che ha poi scaturito l’assist per il pareggio di Toni nella partita a San Siro con l’Inter. Oggi Zauli ha 34 anni e qualcuno si chiede come mai sia approdato al calcio che conta solo così tardi e soprattutto come mai non sia mai stato oggetto di particolare attenzione da parte dei grandi club. Ma forse in un calcio come quello odierno che brucia troppi campioni, Zauli ha preferito rimanere là dove poteva ampiamente esprimersi e dove le minori pressioni lasciano spazio al gusto di giocare a pallone.
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