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La Sicilia illustrata all'epoca del "Grand Tour"

  • 16 ottobre 2006

Nel XVIII secolo si riteneva indispensabile almeno una visita in Italia, stimata ai tempi uno dei paesi più importanti per chiunque fosse interessato a conoscere la storia dell’arte, per l’istruzione dei giovani studiosi europei. Nasceva così l’epoca del “Grand Tour” durante la quale i più illustri studiosi d’Europa prediligevano il nostro paese come meta dei loro viaggi. Il meridione in particolare destava un grande interesse in questi uomini, sia per l’atmosfera, la luce e l’arte che era possibile ammirare in gran quantità. Proprio come scrisse J.W. Goethe nel suo “Viaggio in Italia”, la Sicilia, che egli visitò nel 1787, costituiva una meta necessaria, una chiave di lettura obbligatoria per chiunque volesse conoscere a fondo l’Italia e la sua cultura.

Parallelamente alla narrazione scritta dei viaggi effettuati da questi intellettuali e viaggiatori di un tempo, nacque la necessità di fermare, catturare questi paesaggi ritenuti magici: nasceva così anche il genere della veduta che accompagnava e illustrava quasi come una cartolina i luoghi visitati. A volte era proprio lo scrittore-viaggiatore che adoperava gli acquarelli o la matita per realizzare questo resoconto realistico.

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La mostra “La Sicilia descritta ed illustrata dai viaggiatori del Grand Tour”, organizzata dalla Fondazione Banco di Sicilia in occasione della tappa di Palermo del “Grand Re-Tour” promosso da Torino Capitale Mondiale del Libro, presenta oltre cento opere pittoriche, grafiche e bibliografiche, appartenenti alla collezione di stampe e disegni e alla Biblioteca del museo d’Arte e Archeologia Ignazio Mormino della Fondazione (visitabile fino al 10 novembre 2006; dal lunedì a venerdì: 9-13/15-17, sabato: 9-13; Palazzo Branciforte, Via Bara all’Olivella 2). L’esposizione è suddivisa in quattro grandi sale: la prima sala è dedicata a stampe e grandi volumi su Palermo, nella seconda sala è possibile ammirare 32 meravigliose vedute a tempera, di autore anonimo, disegnate con tecnica miniaturistica nei primi anni dell’Ottocento, riguardanti i siti archeologici della Sicilia e realizzate per essere vendute ai viaggiatori stranieri quali souvenir.

La terza sala è occupata da stampe, gouache, litografie su Catania, Agrigento e Siracusa. Nell’ultima sala sono esposte opere e stampe del Seicento raffiguranti lo stretto di Messina, antiche cartine geografiche della Sicilia e paesaggi di Taormina. Da non perdere è la visione di un’importantissima opera bibliografica come “Campi Fhlegrei, au observations sur les volcanos de Deux Siciles” di William Hamilton, ministro alla corte di Napoli, che visitò la Sicilia nel 1766, accompagnato dal pittore Pietro Fabris. Altro capolavoro dell’arte tipografica è l’opera del Didot, “Voyage pittoresque en Sicile, dedié a son allesse royale Madame la Duchesse de Berry” di Achille Etienne Gigault de la Salle, 1822-1826, che rappresenta il maggiore corpus iconografico sulla Sicilia legato all’espressione pittoresca del vedutismo di ispirazione neoclassica. Notevole anche l’opera in quattro volumi di Jean Pierre Louis Houel, “Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malte et de Lipari […]” del 1782-1787. E’ possibile inoltre assistere alla proiezione del cd-rom “Il Grande viaggio in Sicilia” edito dalla Fondazione Banco di Sicilia. Questa importante mostra ci permette dunque di ammirare le opere di grandi maestri la cui curiosità intellettuale ha reso note in tutta Europa l’Italia e le sue bellezze.

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