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"La Candida": la non-arte del Laboratorio Saccardi

  • 27 febbraio 2006

Si è inaugurata presso la galleria Zelleartecontemporanea (via Matteo Bonello 19, la mostra è visitabile fino al 4 marzo, dal lunedì al sabato, dalle 17 alle 20) “La Candida”, ultimo lavoro del Laboratorio Saccardi, alias Marco Barone, Giuseppe Borgia, Vincenzo Profeta, Toti Folisi. Per i pochi che ancora non conoscessero “i Saccardi” , data la popolarità che le ultime due edizioni del Genio di Palermo gli hanno arriso e le numerose manifestazioni nazionali hanno confermato, pare doverosa una breve presentazione del gruppo, poiché la mancanza di alcune basilari informazioni porterebbe ad una non totale fruizione della singolare mostra attualmente in corso. Sono quattro studenti dell’Accademia di Belle Arti di Palermo che, come raccontano loro stessi, iniziando a gareggiare a chi facesse i disegni più brutti, hanno stretto un sodalizio artistico con la finalità di “non fare arte”. Infatti, spaziando dalla pittura al video, parlano di tutto e di niente, supportati da un’esilarante capacità di giocare con le parole e da un acuto e cinico spirito di osservazione. Conoscono bene la storia dell’arte come tutto il palinsesto televisivo, sono ben radicati nella realtà palermitana ma viaggiano tra Finlandia e Milano (si è da poco conclusa una loro mostra nel capoluogo lombardo dal titolo “La Biennale di Venezia”!).

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Forse sono ancora insufficienti queste brevi informazioni per offrire gli strumenti giusti a chi avesse in animo di andare a visitare questa piccola mostra di polaroid, dove i soggetti sono prevalentemente autoritratti, ritratti di qualche amico, istantanee di un viaggio fatto in un periodo storico non bene identificato. Come dice Francesco Galluzzi, «bisognerebbe vedere il lavoro, parlare con loro… ma quale persona di buon senso è disposta a farlo?». Difatti personalmente non sono riuscita a porre loro alcuna domanda, ma quello che mi appare una conquista è aver parlato del Laboratorio Saccardi senza aver usato termini come “dissacrante, ironico, bad painting, satirico, obnubilante”, prendendo in prestito le parole di un volantino disponibile in galleria, contenente i loro cenni biografici. Vale la pena andare a visitare la mostra anche soltanto per leggere queste poche righe, in vero stile Saccardi, il quale può non essere apprezzato, ma va visto e conosciuto: come si dice “parlane male, l’importante è che se ne parli”.

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