ARTE E ARCHITETTURA
Italo Zuffi, una finestra sull’arte fotografica
Meta-arte, ossia l’arte dentro l’arte, l’installazione dentro l’installazione: è questo uno dei tratti salienti dell’opera di Italo Zuffi (Imola, 1969) ospitata a Palermo nella mostra personale presso la Galleria FrancescoPantaleone (via Garraffello 25; visitabile il giovedì ore 16-20, gli altri giorni su appuntamento, fino al 25 gennaio, telefono 091.332482). L’installazione del 2006 “La nostra evoluzione è qualche cosa di diverso”, è costituita da sei light-boxes le cui foto in perfetto stile rivista di moda patinata sono state realizzate da un’agenzia milanese. Una modella tiene tra le mani, proprio come una borsetta firmata o un accessorio di moda, un’opera dell’artista che è costituita da una piccola finestra di dimensioni 21x 29,7 ossia lo standard A4. Questa micro-finestra è stata realizzata in varie versioni, una delle quali è stata esposta durante la mostra collettiva al PAN di Napoli “Giardino. Luoghi della piccola realtà” curata lo scorsa estate da Lòrànd Hegyi. Zuffi intende sondare il rapporto tra il dentro e il fuori, tra la possibilità di entrare in contatto con la realtà esterna o di allontanarla il più possibile da noi. La finestra viene esibita come un talismano, un feticcio o un oggetto frivolo che sembra non avere alcuna utilità. Probabile è la riflessione sul sistema della moda, sulla società dei consumi che trasforma tutto, anche ciò che è immateriale, in merce, in oggetto da esibire ma anche da consumare velocemente. Caratteristico dei lavori di Zuffi è lo sguardo distaccato, che non concede alcuna possibilità di interpretazione al fruitore e che spesso si caratterizza per un allestimento preciso e maniacale, elemento che disorienta ancora di più i visitatori.
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