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Inquieti e politicamente scorretti I "racconti delle crepe" di Gullotta

  • 13 febbraio 2006

Andrea Gullotta, giovanissimo autore Palermitano, se non di nascita anagrafica sicuramente d'animo, esordisce in letteratura con la raccolta "I racconti delle crepe" (Mariolino Papalia divisione editoriale, euro 12.50) dopo svariate esperienze in ambito più che altro musicale. Ad accompagnarlo in questo esordio è Mariolino Papalia, novello Mecenate e talent scout, anch'esso alla sua prima esperienza come editore. Nei tredici racconti che costituiscono la raccolta, emergono i temi più vari, spaziando dal disagio giovanile, alla follia, alla sperimentazione linguistica. La raccolta ha un sottotitolo: "Antologia dell'inquietudine", e in effetti il libro è letteralmente intriso di questo stato d'animo. Ciò che colpisce sin dalle prime pagine è il linguaggio, colloquiale ed estremamente moderno, sicuramente sperimentale e di conseguenza non privo di imperfezioni. Il suo stile ha infatti il germe della novità ma va ancora coltivato, con estremo rigore, quel rigore che – stavolta per scelta consapevole dello scrittore – manca ai suoi personaggi, politicamente scorretti; sgarbati, volgari, sfaccendati, fisicamente sgradevoli, disperati.

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La scelta di cimentarsi con “creature” di tal fatta denota coraggio e originalità di pensiero e in ciò gli riconosciamo una notevole agilità nel gestire schizofrenici, guardoni, debosciati, ciclopi ipovedenti, assurdi agenti segreti. Tuttavia se coraggio e capacità di gestirli sono doti ammirevoli per Gullotta, allo stesso non può mancare il rigore stilistico. In questo senso ne "I racconti delle crepe" traspare tutta l'inesperienza tanto dell'autore che dell'editore. Sia chiaro che il nostro giudizio su questo libro è nel complesso positivo, perché comunque si apprezzano tutte le "buone intenzioni" di chi scrive e si percepiscono per brevi tratti le sensazioni che possono dare Tondelli, Bukowski, Pasolini, ma sia scrittore che editore sono ancora acerbi e il nostro augurio è che crescano perchè le sensazioni di cui sopra emozionano, e c'è una notevole fetta di pubblico letterario che anche oggi ne ha fame.

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