TEATRO

HomeNewsCulturaTeatro

Il “Prometeo Incatenato” al Segesta Festival

Ultima alba tra le repliche della tragedia di Eschilo. Una riflessione sull’evoluzione della specie, interpretata con fedeltà e senza nessun artifizio

  • 20 agosto 2008

Al Calatafimi Segesta Festival si accendono le luci, ma solo quelle della natura, per il “Prometeo Incatenato”, lo spettacolo tradotto e diretto da Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni che verrà messo in scena sabato 23 agosto alle ore 19 al Teatro greco di Segesta. Le repliche invece sono previste per domenica 24 agosto alle ore 5 am al Teatro greco, ultima alba prevista in cartellone, e alle 21 al Castello Eufemio di Calatafimi.

Una rupe ai confini del mondo, una roccia nuda, la natura e il paesaggio: non c’è altra scenografia per il “Prometeo Incatenato”. Nulla di artificiale né per gli attori né per i suoni, nessuna amplificazione né illuminotecnica, tutto si svolgerà alla luce naturale. I personaggi vestiranno abiti semplici da contadini o da pastori. Gianluca Guidotti ed Enrica Sangiovanni, infatti, nelle note di regia spiegano: «Il nostro è teatro di montagna, di resistenza perché oppone al tempo ossessivo della modernità, il tempo ciclico della natura in cui l’uomo ha vissuto per secoli. Abbiamo tradotto Prometeo nell’inverno, come gli amanuensi: ogni parola è stata pesata, ogni verso misurato».
Adv
La tragedia attribuita ad Eschilo e che probabilmente faceva parte di una trilogia dedicata a Prometeo di cui però le altre parti non sono conosciute se non in forma di frammenti, mette al centro della scena Prometeo, il “filantropo”, “colui che vede in anticipo”, che dopo la rivolta di Zeus contro il padre Crono, subisce la sua collera per aver donato agli uomini, solo per amore, il fuoco, innescando così l’età della tecnica, ignaro delle destinazioni e delle conseguenze del suo dono. Per questo Prometeo verrà incatenato da Zeus ad una roccia ai confini della terra, privato della libertà e condannato a soffrire in eterno. Così il dramma di Prometeo, la cui colpa è di aver donato la tecnica agli uomini rendendoli da infanti quali erano a razionali e padroni della loro mente, diventa riflessione sull’evoluzione della specie, un’autoanalisi di gran lunga più spietata e lucida di qualsiasi rapporto sull’energia o sul clima. Le musiche sono di Giovanna Marini.

Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito www.festivalsegesta.com. Il prezzo del biglietto intero per gli spettacoli (diritti di prevendita escluso) è di 15 euro, ridotto 8 euro (per i residenti e per i possessori dei biglietti del circutio Teatri di Pietra). L'ingresso è gratuito per i bambini fino a 10 anni e per i disabili (gratuito anche per l’accompagnatore). I biglietti gratuiti e ridotti non sono aquisibili in prevendita, ma solo al botteghino del teatro che apre due ore prima dello spettacolo. Per agevolare i palermitani è previsto un bus Palermo-Segesta (infoline 0924.31020). La partenza del bus è prevista da piazza Castelnuovo ma con due fermate: una a piazza Unità d’Italia, un’altra in viale Lazio.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI