MUSICA
Il "mito" del Collettivo Cuper Santos
Un gruppo degno di rilievo, non foss'altro per i nomi che lo compongono, tutti noti al pubblico palermitano, ma anche per l'idea che li ha accomunati nell'esaltare la figura di questo fantomatico musicista, il Collettivo Cuper Santos sarà di scena venerdì 15 settembre a "I Candelai" (via dei Candelai 75, a Palermo).
Personaggio a metà fra mito e leggenda, poco si conosce di Cuper Santino se non quanto ci riferiscono i musicisti che fanno parte del sestetto che a lui si ispira: "precursore delle mode musicali odierne (techno, minimalismo e improvvisazione), trasferitosi Oltreoceano diventa protagonista della cosiddetta 'new thing e free jazz'. Tornato nella città natale negli anni ottanta, comincia un enorme lavoro di composizione, attirando attorno a lui un cenacolo di adepti musicisti e compositori dediti esclusivamente all'esecuzione delle sue musiche e allevati sin da giovanissimi alla pratica delle scale e dei modi particolari creati da Santos".
L'artista muore improvvisamente nel 1999, e il "Collettivo" - Gianni Gebbia e Gaspare Palazzolo ai sax, Mauro Schiavone al piano, Francesco Guaiana alla chitarra, Luca Lo Bianco al basso e Fabrizio Giambanco alla batteria - prende a dedicarsi alla diffusione, all'analisi e allo sviluppo delle musiche del compositore.
Infine, entrambi i rimanenti musicisti, Schiavone e Guaiana, da poco certificati "Giovani Musicisti Europei" come vincitori del relativo concorso inserito nell'ambito della quinta edizione del "Festival internazionale del Cinema Muto musicato dal Vivo" (assieme al contrabbassista Marko Bonarius).
an.te.
Personaggio a metà fra mito e leggenda, poco si conosce di Cuper Santino se non quanto ci riferiscono i musicisti che fanno parte del sestetto che a lui si ispira: "precursore delle mode musicali odierne (techno, minimalismo e improvvisazione), trasferitosi Oltreoceano diventa protagonista della cosiddetta 'new thing e free jazz'. Tornato nella città natale negli anni ottanta, comincia un enorme lavoro di composizione, attirando attorno a lui un cenacolo di adepti musicisti e compositori dediti esclusivamente all'esecuzione delle sue musiche e allevati sin da giovanissimi alla pratica delle scale e dei modi particolari creati da Santos".
L'artista muore improvvisamente nel 1999, e il "Collettivo" - Gianni Gebbia e Gaspare Palazzolo ai sax, Mauro Schiavone al piano, Francesco Guaiana alla chitarra, Luca Lo Bianco al basso e Fabrizio Giambanco alla batteria - prende a dedicarsi alla diffusione, all'analisi e allo sviluppo delle musiche del compositore.
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Certamente di più, invece, sappiamo sui jazzisti che compongono la band: Gianni Gebbia accreditato come esponente dell'informalità jazzistica nei più rinomati jazz club e manifestazioni d'Europa e Stati Uniti, in procinto di svolgere pure un tour in Giappone; Gaspare Palazzolo, anch'egli sassofonista, milita fra le ance delle orchestre più versatili del territorio nazionale, quali l'Orchestra Jazz Siciliana del Brass Group (con la quale ha accompagnato figure quali Patti Austin e Dianne Reeves), l'O.M.C. e la Macchina di Suoni di Marvi La Spina); Luca Lo Bianco, eclettico bassista membro di vari gruppi jazz (Djun Djun, Altomaria, Killer Loop, Douz) e Fabrizio Giambanco, vibrante sui piatti e leggero sui tamburi, anch'egli anima ritmica di svariati combo estemporanei (con Enzo Randisi, Nello Toscano, Stefano D'Anna, Andrea Beneventano e più recentemente l'armonicista Howard Levy). Infine, entrambi i rimanenti musicisti, Schiavone e Guaiana, da poco certificati "Giovani Musicisti Europei" come vincitori del relativo concorso inserito nell'ambito della quinta edizione del "Festival internazionale del Cinema Muto musicato dal Vivo" (assieme al contrabbassista Marko Bonarius).
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