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Il fascino delle bugie da una storia vera

  • 13 novembre 2006

L'imbroglio - The Hoax
2006, Stati Uniti
di Lasse Hallström
con Richard Gere, Alfred Molina Hope Davis, Stanley Tucci, Julie Delpy, Eli Wallach, John Carter, Zeljko Ivanek

Anteprima mondiale per "The Hoax", il nuovo film di Lasse Hallström ("Buon compleanno Mr. Grape", "Chocolat", "Casanova") che vedrà i botteghini americani solo ad aprile 2007. «Tutti gli esseri umani sul pianeta hanno in comune la capacità di mentire, e anche molto bene. Il motivo per cui lo fanno è proteggere l'idea che hanno di loro stessi». Così Gere, da bravo buddista, ha commentato l'aspetto che più lo ha interessato di Clifford Irving, scrittore frustrato e deluso, cui è sempre mancata la grande idea o la grande occasione per arrivare ad assaporare il successo del "quarto potere".

Clifford, con l'aiuto dell'amico e scrittore Richard Suskind (Alfred Molina) e della moglie Edith (Marcia Gay Harden), inscena "l'imbroglio" perfetto. Riesce a convincere tutti, compreso sé stesso, d'aver ricevuto l'incarico di scrivere la prima, sola e vera biografia autorizzata di Howard Hughes, icona prebellica del cinema e dell'aeronautica, che da anni si è ritirato dalla vita sociale, già ispiratore del famoso "The Aviator" di Martin Scorsese con Leonardo Di Caprio nei panni dell'uomo-mito.

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Gere racconta di avere già letto con interesse la sceneggiatura tre, quattro anni fa, ma essendo impegnato in altri progetti non aveva avuto modo di occuparsene. Quando il vicino di casa Lasse gli propose il copione, si stupì e accettò immediatamente. Dopo parti da ballerino, ginecologo, marito tradito o frustrato, finalmente un ruolo importante e soprattutto stimolante (la droga del successo, l'ansia del potere) che gli permette di mostrare, passando da seduttore a truffatore, le sue doti di attore maturo, grazie anche alla spalla complementare Alfred Molina impeccabile nel suo ruolo da "Sancho Panza" (da non perdere la chicca delle registrazioni delle false interviste). Come in "F per falso" (1974) di Orson Welles (anche lì ritroviamo la figura di Irving) l'aspetto più interessante della trama sono infatti gli sviluppi e le conseguenze che possono scaturire da una semplice idea nata quasi per scherzo.

Certe idee, come nella realtà, hanno un potere così forte da arrivare a controllare persino il proprio ideatore. Vi sono figure che controllano magistratura, governo, parlamento e ne siamo all'oscuro. Irving ipotizza complotti, alleanze, inventa le cifre e indovina, dando così inizio al Watergate. Il vero imbroglio diventa il rapporto poco chiaro Hughes-Nixon (specie sull'interesse per le leggi antitrust). Hughes è un miliardario solitario e maniacale che non si mostra pubblicamente, protagonista assente, comunica solo attraverso lettere o per mezzo dei suoi fedeli collaboratori, incarnazione del potere stesso, figura mitica e mitizzata, gran burattinaio di cui scorgiamo solo le mani. E' sorprendente la freschezza e dimestichezza del regista svedese nel creare con divertimento un'opera movimentata, complementare (se non preliminare) al lavoro di Scorsese. Una curiosità: è l'ottuagenario Eli Wallach in “The Hoax” a interpretare il segretario e biografo non autorizzato di Hughes, Noah Dietrich, che in "The Aviator" è impersonato da John C. Reilly.

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