TEATRO
Iaia Forte, il teatro come luogo privilegiato
Un’intervista a Iaia Forte ci conferma la sensibilità e disponibilità di una persona che non si ritrae dagli incontri con appassionati e curiosi, anche quando è appena sbarcata dall'aereo approdando sul suolo siciliano. L'attrice, impegnata a Palermo per "Corpo celeste" della rassegna "Quintessenzadiprimavera" (curata da Giuseppe Cutino e Clara Gebbia), esordisce dicendo che è un piacere tornare in Sicilia, terra a cui è molto legata da sincere amicizie e forti esperienze che l’hanno segnata. Attrice amata da grandi registi, le chiedo dove sente di esprimersi al meglio e risponde senza esitazione: «Mi ritengo un’attrice teatrale che ha fatto del cinema. Il teatro è un luogo privilegiato, in cui l’attore può esprimere al massimo le sue potenzialità. I personaggi teatrali sono più vari, danno la possibilità di amplificare l’immaginario, anche se devo ammettere che neanche al cinema ho mai fatto personaggi superficiali».
Fra un sobbalzo e l’altro, ringraziamo l’Anas per l’ottima cura delle autostrade, ammette con innocenza: «Sono stata fortunata. Ho incontrato dei registi che mi hanno dato molto: da Servillo ho imparato i primi rudimenti; De Berardinis mi ha aperto la possibilità di un teatro diverso; Martone mi ha insegnato l’attenzione e il rapporto con lo spazio scenico; Cecchi è stato un incontro fondamentale, grazie a lui ho capito come approfondire lo studio dell’interpretazione; Tiezzi mi ha avvicinato all’idea e alla concezione di un teatro che sia unione fra visionarietà e realtà. Infine Ronconi è il grande genio del teatro contemporaneo... E questo ci basta per avere un’idea di cosa significhi lavorare con lui». Poi continua pensierosa sottolineando la necessità di trovare un senso della vita, di dare un senso a ciò che si fa, di sentire la necessità di dire qualcosa.
Come ammette Iaia Forte tutto diventa scelta: lo spazio non canonicamente teatrale, il testo non drammaturgico, difficile da portare in scena e quando le chiedo cosa si può fare mi risponde con fermezza: «Resistere, il più possibile. Trovare spazi di autonomia creativa . Con Clara sentivamo lo stesso viscerale bisogno. E' stato naturale scegliere un’autrice complessa, ma così ricca. E sono nati i due spettacoli “Corpo Celeste” in scena ai Candelai e “Intimità”, con il musicista Daniele Sepe, in scena al Montevergini». Con l’invito implicito rivolto a tutti gli artisti affinché si uniscano e gridino il loro malessere, salutiamo Iaia Forte, ringraziandola per averci donato una ventata di freschezza nel panorama opprimente di un’arte abusata.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÙ LETTI
-
ITINERARI E LUOGHI
È uno dei più alti in Europa: dov'è (in Sicilia) il ponte "vietato" a chi soffre di vertigini
-
ITINERARI E LUOGHI
Il borgo in Sicilia che "vive" in simbiosi col mare: la spiaggia ti incanta al primo sguardo