I problemi della maternità: torna il sociopsicodramma
I testi di Wesker tratteggiano in modo magistrale, sia per il tipo di linguaggio usato che per la profondità analitica, un universo femminile complesso e ricco, che si compone di madri single, di madri ora fallite ora felici o ancora di maternità mai realizzate. All’interno delle implicazioni psicologiche, culturali e sociali, delle trame inestricabili, gli spettatori, da genitori o da figli, potranno rispecchiarsi, identificarsi, trovare spunti di riflessione e così provare a comprendere e addentrarsi in questo mondo in maniera più nuova e consapevole.
La piéce si inserisce all’interno di una rassegna che vuole da una parte, applicare le tecniche dello psicodramma, metodica professionale che mira ad approfondire la vita psichica attraverso l’azione teatrale, e dall’altra, intende favorire uno scambio comunicativo tra quanti appena partecipi di un evento artistico hanno voglia di approfondirlo e commentarlo. Seguirà la rappresentazione, infatti, (come in ogni evento della rassegna) un'esperienza di gruppo con gli spettatori, un momento di post-spettacolo in cui i partecipanti saranno diretti con tecniche di sociodramma da due esperti, uno con funzione di conduttore e uno con funzione d’osservatore.
Il tutto finalizzato a creare una nuova rappresentazione, che prende le mosse dai sentimenti suscitati nel pubblico dalla visione dello spettacolo. Gli spettatori interessati, potranno così parlare del proprio vissuto e metterlo al centro di un nuovo dramma, avendo la possibilità di salire in prima persona su un palcoscenico e mettere in scena se stessi. La scenografia e i costumi dello spettacolo sono affidati a Maria Francesca Billeci, la supervisione è di Pippo Mirando.
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