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Google omaggia lo scrittore siciliano Pirandello
Chiunque aprirà il motore di ricerca troverà una vignetta che rappresenta lo scrittore siciliano: è così che Google ricorda Luigi Pirandello
Google ricorda il 145° anniversario della nascita di Luigi Pirandello con uno speciale doodle. Chiunque aprirà il motore di ricerca giovedì 28 giugno troverà una vignetta che rappresenta lo scrittore siciliano in maschera, simbolo, quest’ultimo, dell’intera poetica del Nobel per la letteratura.
Nato ad Agrigento il 28 giugno del 1867 in una località di campagna chiamata Caos, dove il padre, un ex garibaldino, possiede una miniera di zolfo. Dopo gli anni universitari vissuti a Palermo si trasferisce a Roma per poi trasferirsi all'Università di Bonn in Germania. Si stabilizzerà poi nuovamente a Roma, dove sposato e padre di tre figli, insegnerà fino al 1922 letteratura italiana. I suoi furono anni di gravi problemi finanziari al seguito del fallimento della miniera del padre e di profonda tensione al seguito della malattia della moglie afflitta da gravi squilibri mentali.
Nonostante le grandi pressioni provenienti dal mondo attorno a lui Pirandello seppe essere enormemente produttivo: il successo arriva con ''Il fu Mattia Pascal'', pubblicato a puntate sulla ''Nuova Antologia'', che riscuote un consenso tale da ricevere una risposta di pubblicazione da uno dei più importanti editori del tempo Emilio Treves di Milano. Segue la duratura collaborazione con il ''Corriere della Sera'' e poi l‘intensa attività teatrale, da cui scaturiranno interessanti dibattiti rimbalzati anche nel panorama internazionale.
Tra le più celebri opere: ''Pensaci Giacomino!'', ''Liola''' (1916), ''Così è (se vi pare)'', ''Il berretto a sonagli'', ''Il piacere dell'onesta''' (1917), ''Ma non è una cosa seria'' e ''Il gioco delle parti'' (1918). Nel 1918 esce il primo volume delle ''Maschere nude'', titolo sotto cui raccoglie i suoi molteplici testi teatrali. Nel 1920 il massimo successo in teatro è raggiunto con ''Tutto per bene e Come prima, meglio di prima'' e poi il grande successo internazionale di ''Sei personaggi in cerca d'autore''. Nel 1924 si iscrive formalmente al partito fascista, da cui ottiene appoggi e finanziamenti per la compagnia del Teatro d'Arte di Roma che, sotto la direzione dello stesso Pirandello, porta per tre anni il teatro pirandelliano in giro per il mondo.
Qui nasce l’amore per l’interprete principale del suo teatro, Marta Abba, a cui Pirandello si lega anche sentimentalmente. Nel 1926 esce in volume il romanzo ''Uno, nessuno e centomila'', ultimo romanzo che perfettamente riassume tutte le tematiche più care allo scrittore. Nel 1929 è nominato membro dell'Accademia d'Italia, mentre nel 1934 riceve il premio Nobel per la letteratura. È durante le riprese di un film tratto da un suo romanzo, a Cinecittà che si ammala di polmonite. Muore nella sua casa romana il 10 dicembre 1936.
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