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Fondi Ue, Ance: "Bisogna commissariare la Sicilia"
L'Ance Sicilia, l’associazione dei costruttori edili, ha chiesto al Presidente Napolitano e al premier Monti di intervenire sulla gestione dei fondi europei
«Bisogna commissariare la Sicilia». L'Ance Sicilia, l’associazione dei costruttori edili, con una lettera aperta, ha chiesto al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e al premier Mario Monti di intervenire sulla gestione dei fondi europei per infrastrutture assegnati alla Sicilia, o con un commissario ad acta o tramite la costituzione di una task force interministeriale.
Secondo l’Ance, giacciono inutilizzati 10 miliardi di euro del programma 2007-2013, somme che dovranno essere restituite all'Europa se non saranno utilizzate entro il prossimo anno. «Se la Regione svincolasse la propria quota obbligatoria di cofinanziamento - osserva l'Ance Sicilia - violerebbe il Patto di stabilità. E per il 2013 ci viene annunciata dalla Regione un'ulteriore contrazione di 1 miliardo negli investimenti in opere pubbliche».
«È il segno del fallimento della politica - dichiara l'Ance Sicilia nella nota al Capo dello Stato e al premier - di un'intera classe politica che ha determinato questa drammatica situazione finanziaria perché nell'ultimo decennio, piuttosto che sostenere le attività produttive e lo sviluppo, ha impegnato la maggior parte del bilancio regionale per foraggiare centinaia di migliaia di soggetti improduttivi, ossia quei bacini di voti che garantiscono ogni volta la riconquista della poltrona con stipendi e privilegi da nababbi».
«I politici - scrive l'Ance Sicilia - continuano nella loro difesa corporativa di privilegi e clientele, come se non vedessero che attorno a loro la Sicilia sta crollando. Serve una svolta per una gestione etica, morale e cosciente che però non può venire da qui. Infatti, temiamo che il quadro politico che si prevede uscirà dalle elezioni del 28 ottobre sarà frammentato e non metterà il prossimo governo nelle condizioni di assumere decisioni forti e neppure di approvare il bilancio entro aprile 2013. Scatterebbe il commissariamento, a norma di Statuto» - concludono i costruttori siciliani.
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