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Ensemble Bethsheba, un viaggio nella musica

Un viaggio tra musica e poesia: dalla Germania di Weill, alla Francia di Piaf e Brel, all'Italia di De André per poi passare alla musica etnico-popolare

Balarm
La redazione
  • 26 settembre 2009

Il viaggio che l’ensemble Bethsheba si appresterà a compiere domenica 27 settembre, alle ore 21, al teatro di Verdura (viale del Fante 70/b a Palermo), sarà un ideale itinerario attraverso la musica e la poesia di grandi compositori quali Weill, Piaf, Brel, De Andrè, Pontes, Piazzolla. Il concerto animato dall'ensemble e prodotto dall'Accademia di Musica “Clara Schumann” (ingresso poltronissima 23.50 euro, poltrone 19.50 euro, distinto 16.50 euro, gradinata 11.50 euro, inclusi i diritti di prevendita), è stato concepito come un itinerario attraverso luoghi e tempi diversi. Kurt Weill, noto per il sodalizio artistico con Bertold Brecht, fu compositore eclettico: nella sua musica si ritrovano elementi del jazz, del cabaret, della musica classica e di quella popolare, dalla cui giustapposizione deriva l'aspetto polemico e di rottura dalla tradizione e anche dalle avanguardie. La sua grande originalità consistette nella capacità di creare un nuovo linguaggio portatore di satira sociale.

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Edith Piaf fu la più grande "chanteuse realiste" francese tra gli anni Trenta e Sessanta. Di origini sfortunate cantò nei suoi testi la vita degli umili con una voce "caleidoscopica" che trasmetteva al mondo il dolore della vita quotidiana, ma anche tenerezza e gioia. Anticipò di oltre un decennio quel senso di ribellione e inquietudine propria degli artisti intellettuali della "rive gauche". Jacques Brel, nato in un distretto di Bruxelles ma che trascorse la maggior parte della sua vita a Parigi, compose brani diversificati: i suoi testi esplorano l'amore, la vita spirituale e la vita di coloro che sono costretti a vivere ai margini della società, senza sentimentalismi e dipingendo con lucida razionalità la loro sofferente esistenza. La sua acuta intuizione lo rese "pittore" della quotidianità con una facilità poetica e gestuale molto rara.

Fabrizio De André, cantautore di raro spessore culturale e spirituale, ci ha spinto e ci spinge tutt'oggi a percorrere con le sue opere, un viaggio attraverso facce e anime che, nel volgere di una canzone, ci costringono a guardare il "piccolo mondo" che ci circonda, il mondo degli umili e degli offesi, di coloro che vivono alle spalle di una società al soldo delle logiche borghesi e del potere. Senza retorica e con una finezza poetica ed eleganza di pensiero che lo hanno reso maestro e punto di riferimento per tanti di noi. In questo viaggio è proprio De André che apre il varco verso la musica popolare, in questa occasione interpretata da compositori dotati di un background culturale tale da immettere all'interno elementi nuovi e diversificati. Ecco un linguaggio più complesso e sofisticato, ricco di elementi che trasformano la forma e i colori e creando composizioni quasi classiche per struttura ed elaborazione.

Il capitolo riguardante la musica della terra siciliana si compone di brani rielaborati dal Giuseppe Cusumano e di un brano composto dallo stesso, ispirato alla cultura arabo-normanna dell'isola. Anche Massimo Laguardia eseguirà un brano di sua composizione "accompagnato" dalle sue percussioni. Dulce Pontes, la nota compositrice nata in una cittadina nei dintorni di Lisbona, che negli anni Ottanta ha iniziato una profonda ricerca sulla sua identità culturale. Nella sua musica c'è tradizione, ricerca, sperimentazione. Il viaggio termina con Astor Piazzolla, il creatore del "nuevo tango" rioplatense, che con la sua aspirazione ad un linguaggio diversificato e complesso, voleva rendere omaggio ai più grandi compositori di tutti i tempi, di musica classica e del jazz. Ovviamente l'arte di Piazzolla fu denigrata e attaccata perché si allontanava dai vincoli imposti dal ballo, e non solo. Ma nonostante ciò l'arte di questo geniale compositore è diventata nel mondo intero la rappresentazione stessa del tango.

L’ensemble Bethsheba è nato all’incirca venti anni fa, quando i due fratelli Messina hanno deciso di mettere a frutto le loro esperienze culturali. I loro repertori che vanno dal classico, al leggero-colto, all’etnico popolare hanno sempre riscosso ampi consensi. Nel tempo il duo è divenuto ensemble; per il concerto “Schubert e il Lied”, per ”Hommage à Ravel”, per il “Florilegio di Sicilia”, per il “Weill & Gershwin”, per il “Piazzolla e il Tango” - eclettica rivisitazione di alcuni brani del geniale compositore argentino ed ultima produzione dell’Accademia di musica “Clara Schumann” fondata dai due fratelli nel 1999, il duo si è avvalso della collaborazione di artisti di grande esperienza, professionalità e passione.Gli artisti impegnati in questa avventura culturale-musicale sono: Giuseppe Cusumano, violinista, Antonio Putzu, sassofonista, clarinettista e flautista, Massimo Laguardia, percussionista etnico e Alessandro Pisciotta, pianista. La formazione ha svolto e svolge una notevole attività concertistica, partecipando ad importanti rassegne culturali e festival, ed il consenso di pubblico e di critica è unanime: attraverso l’unione dei differenziati patrimoni artistici e culturali e delle risorse della fantasia di ognuno di loro, è nato un unicum ricco e multiforme che dona, volta per volta, emozioni forti ed inconsuete.

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