ATTUALITÀ
Ennesima ondata di crisi: chiude anche Max Living
Il gruppo Max Living Li Vorsi, non risparmiato dalla crisi, è costretto a chiudere i suoi punti vendita e a mettere in cassa integrazione i suoi dipendenti
Un’ondata di crisi che sembra non arrestarsi e che non guarda in faccia nessuno, che non fa selezione e si insinua come una malattia nelle più grandi aziende della città, prima ancora che nelle piccole, che prima di adesso potevano essere considerate come i colossi del mercato. Il gruppo Max Living Li Vorsi ha annunciato ai sindacati l’intenzione di chiudere l’attività per “crisi aziendale”.
L’elettromarket numero uno nel settore della vendita di elettrodomestici, apparecchiature tecnologiche e articoli per la casa, è stato investito dai tempi di disordine economico che non ha risparmiato alcuno: dalle cartolerie De Magistris-Bellotti, a Grande Migliore, tutte le grandi attività sono state costrette a chiudere i battenti e a lasciare sul lastrico i dipendenti di una vita, abbandonandoli ad un destino a volte da cassintegrati altre volte proprio da disoccupati. Da qui le numerose proteste. Nessuno vuole stare con le mani in mano e restare a guardare la propria vita senza un futuro certo, senza poter più assicurare alle proprie famiglie una stabilità economica che possa essere anche solo di mera sussistenza. Come hanno fatto quattro dipendenti Coop che hanno occupato il tetto dell’ipercoop del Forum di Brancaccio in nome del diritto al lavoro.
Il gruppo Max Living Li Vorsi, solamente nell’ultimo anno ha registrato un fatturato negativo per quattro milioni di euro a seguito della concorrenza dei nuovi centri commerciali che, quasi come un fenomeno, negli ultimi mesi hanno preso le redini delle vendite nella città. Il primo a chiudere è il centro di Alcamo e a seguire gli altri quattro, Castelvetrano, corso Alberto Amedeo, viale Regione Siciliana e via La Farina hanno indetto una vendita straordinaria fino ad esaurimento della merce. Da metà aprile, a rotazione, gli oltre duecento dipendenti entreranno in cassa integrazione. I titolari del gruppo, Li Vorsi e Mascolino, hanno espresso il desiderio di voler vendere una parte della società per poter salvaguardare il futuro della propria azienda. Come ha dichiarato Marianna Flauto, responsabile regionale della Uiltucs Sicilia: «Ci sono alcuni gruppi del settore informatico interessati al punto vendita più grande, il Trony in viale Regione Siciliana, ma al momento non c’è nessuna trattativa certa».
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