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"Divento Viola": Iotatola, debutto ai Candelai

In "Divento viola" ogni brano è un piccolo romanzo rosa, ma anche un tentativo di esorcizzare quell'amore che lascia grandi lividi viola

  • 25 aprile 2011

Un disco irriverente, che parla dei vizi, dei vanti e degli errori della generazione che ha compiuto trent'anni: si tratta di "Divento viola", il primo album della Iotatola, il duo composto dalle palermitane Serena Ganci e Simona Norato. Il disco verrà presentato al pubblico martedì 26 aprile alle 22 (ingresso al costo di 5 euro) al locale I Candelai (via Candelai 65, Palermo). "Divento viola" è il disco di due donne diverse per indole e per formazione, ma che hanno fatto delle differenze la loro forza: ogni brano è un piccolo romanzo rosa, ma anche un tentativo di esorcizzare quell'amore che lascia grandi lividi viola.

Nella creatura del duo ecco la sublimazione delle promesse sentimentali, l’ironia sull'autoerotismo, le lodi alla sana solitudine, ma non solo: ecco la sfiducia nella politica, l’individuazione di un ruolo provvidenziale della droga, lo scarso conforto che proviene dalle religioni. I testi delle loro canzoni parlano di misantropi, parenti pesanti, preti in poltrona, innamorati cronici ed i principi azzurri che hanno venduto il cavallo. Le armonie sono affidate alla chitarra elettrica e alla vocalità: due voci, chitarra in mano, grancassa e loop-station sul piede, pianoforte, rullante, timpano, piatti, campioni sonori, suoni analogici, synth. Serena Ganci e Simona Norato hanno scritto e suonato "Divento viola" ispirandosi a Nada, e basandosi sul cantautorato italiano di rottura degli anni sessanta e quello contemporaneo che è rifiorito nell'ultimo lustro.

Il progetto Iotatola nasce dall’incontro tra Serena Ganci, femme du jazz cresciuta nei club di Parigi, e Simona Norato, rockeuse che ha calcato alcuni tra i più grandi palchi indie d’Italia. La nascita del duo è stata sancita Musicultura: dal questo incontro nel giro di un anno hanno scritto il loro primo album. A pochi mesi dalla nascita, il giovane progetto indipendente delle due autrici riscuote il consenso degli addetti ai lavori e del pubblico alle audizione live di Musicultura: “Addio” infatti entra di diritto nella rosa dei sedici brani finalisti (tra 1400 in concorso), fino ad ottenere la vittoria assoluta ed il premio AFI come miglior progetto discografico alle serate finali nell’Arena dello Sferisterio di Macerata.

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